TRADIRE Le radici della musica
Accademia Musicale Chigiana
Anche quest’anno è andata in scena nel mese di marzo nella Sala dei Concerti dell’Accademia Musicale Chigiana la serie di appuntamenti voluta ben 9 anni orsono da Stefano Iacoviello intitolata Tradire, un’iniziativa volta a stimolare curiosità musicali in un pubblico alla ricerca di stimoli suoi propri, dunque un pubblico di giovani, potenzialmente (ma nessuno chiede l’età anagrafica). Per questo gli appuntamenti prevedono un ingresso semplicemente su prenotazione, una varietà di proposte musicali curiose e variegate, e prevede una mezz’ora prima del concerto un incontro informale con aperitivo-degustazione che, da quando quest’iniziativa ha avuto inizio, è rimasta quella della casa Mansalto, benemerita a questo punto, che ha guarda caso il gusto degli incroci tra vitigni diversi. In pratica la gioia di rivedersi tra persone che si incontrano e si godono le scoperte proposte del vulcanico organizzatore. Che davvero anche quest’anno non ha mancato di stupirci.
DOPO TUTTO, è stato il filo conduttore dei quattro appuntamenti marzolini. Il primo è stato DOPO IL LAVORO, con i SUONATORI DELLA LEGGERA, formatisi grazie alla ricerca dell’etnomusicolo Marco Magistrali, che dalla Val di Sieve porta alla nostra conoscenza quella realtà di suoni del mondo contadino: strianelle, ottave, polke, mazurchine, canti d’amore e tradimento, di lutto e di rivendicazione, gli interpreti ci hanno coinvolti con una professionalità straordinaria. L’ultimo DOPO SARAJEVO, col NUBRAS ENSEMBLE, una misticanza di musicisti che hanno inciso il loro primo album BULGARIAN ROUTES, e tante cose ci riporta alla mente, con l’aiuto di Kusturica regista e musicista, qualcosa che abbiamo sentito come nostra. Il terzo dei quattro appuntamenti (possiamo definirli “regali”?) il più gettonato, non si trovava più posto una settimana prima, quello con MICROLOGUS, DOPO IL MEDIOEVO e per forza, l’ensemble vanta quarant’anni ormai, ci ha fatto conoscere attualizzandolo il Medioevo delle feste, delle chiese, delle piazze al solito con proposte che vengono presentate in maniera discorsiva, poi a Siena siamo tutti medievisti.
Ma l’evento sul quale vorrei fare il punto, prepotenza di recensore, è il secondo, il più filologico, il più classico, DOPO IL RE SOLE, ovvero quella meraviglia di musica di corte barocca che ha avuto come protagonista Marin Marais, il curioso musicista di umili origini che in Tutte le mattine del mondo ascoltava di nascosto il misterioso signor de Sainte Colombe che mai fu interessato alla vita di corte, ma solo alla sua arte. Ange de la musique, così fu definito Marin Marais, erede a corte di Jean Baptiste Lully, che fece cantare la viola come la voce umana e anche dopo l’età del Re Sole fu figura mitica della musica francese. Vittorio Ghielmi, con Luca Pianca da 25 anni accarezzano le orecchie degli appassionati con i suoi suoni sublimi e vantano numerose pubblicazioni in merito, tra le quali non possiamo non citare Le secret de Monsieur Marais: non potevamo non accaparrarci uno dei 141 posti che la sala dei concerti Chigiana ha riservato a questo vero evento. Perché il lombardo Luca Piana è protagonista del Chigiana Mozarteum Baroque Program che conclude ormai in gloria il Chigiana International festival & Summer Academy con eventi memorabili, e quest’anno, in data 15 marzo, è uscito il primo tomo di un’opera curata da Ghielmi con Cristoph Ubanetz intolata Decoding Marin Marais, un lavoro che vuole svelare, entrando nella bottega creativa di Marin Marais, in toto il mondo della musica barocca, il suo teatro, la sua danza. In anteprima, trattenendo il respiro, ci siamo goduti quei suoni di una raffinatezza unica, che solo una sala dei concerti “per pochi intimi” può valorizzare come meritano.
Annamaria Pellegrini