ASOLO ART FILM FESTIVAL 41.MA EDIZIONE: IL PREMIO DUSE A DONATELLA FINOCCHIARO
A qualche giorno dal termine della manifestazione, non sono ancora spenti gli echi di Asolo Art Film Festival, appena conclusosi nella cittadina tanto cara ad Eleonora Duse, dove la stessa ha voluto esser sepolta e dove aveva una casa. A ricevere il prestigioso Premio Duse, quest’anno, è stata Donatella Finocchiaro, attrice di temperamento, sicuramente interprete coerente e adatta a incarnare l’essenza e il mestiere stesso dell’attrice. Perché poi, in fondo, la Finocchiaro è anche naturalmente (fuori dal palcoscenico e dai set) Donatella, donna molto affascinante dei nostri tempi, dotata di talento nel suo mestiere che non è semplice fare in questi anni e lei stessa l’ha confermato. Un premio, il Duse, particolarmente apprezzato da chi lo riceve perché consacra una carriera, è simbolico nel nome di una grande attrice come è stata Eleonora Duse, innovativa, anticipatrice di uno stile unico nella recitazione, di una svolta. Apprezzato anche per la simbologia stessa dell’oggetto, un pendale in oro con il volto della grande attrice. E nel nome di Eleonora Duse sappiamo che un grande piacere l’ha sicuramente provato, la Finocchiaro, sempre pronta a nuove sfide recitative, a nuovi impegni anche rischiando, come chi lavora nello spettacolo è anche giusto che faccia. Il Premio Duse fu fondato nel 1977 da Flavia Paulon, fondatrice e Direttore Artistico del Festival dal 1973 al 1982, e da allora ha visto premiare importanti nomi che si sono saputi distinguere nel cinema e nel teatro, come Ingrid Bergman, Monica Vitti, Ottavia Piccolo, Valeria Golino, Laura Morante, Monica Guerritore. Una motivazione, per il premio dato a Donatella Finocchiaro, che conferma le sue doti:… ha saputo distinguersi per un percorso artistico coerente, profondo e mai convenzionale. Dall’esordio cinematografico in Angela di Roberta Torre, che la impone subito all’attenzione internazionale, alle collaborazioni con maestri come Tornatore, Bellocchio, Andò, Crialese e Avati, Finocchiaro ha dato vita a personaggi femminili potenti, contraddittori e umanissimi. In teatro, sotto la guida di registi come Luca Ronconi, Moni Ovadia e Mario Martone, ha saputo fondere tecnica e istinto, restituendo al pubblico interpretazioni cariche di sensibilità e rigore. La sua capacità di attraversare linguaggi diversi restando sempre fedele a un’idea alta e consapevole della recitazione la rende una delle voci più autorevoli del nostro panorama artistico.
L’attrice catanese, che non aveva mai avuto occasione di visitare Asolo, è rimasta molto sorpresa anche dalla bellezza di questo borgo storico, piccolo, raccolto, meraviglioso. E a proposito sempre del Premio Duse ricevuto, Donatella Finocchiaro ha reso sul palco del teatro, anch’esso dedicato alla grande attrice dell’epoca, dove si è svolta la premiazione, queste dichiarazioni, con una certa emozione: Questo premio me lo porto subito qui, nel mio cuore. Mi sono avvicinata a lei in maniera particolare lo scorso anno, quando con Mimmo Sorrentino abbiamo compiuto un viaggio bellissimo facendo uno spettacolo a lei dedicato. Mi sono molto appassionata della sua intensità, della verità delle sue parole e delle idee, che mi ha fatto capire di più questo mestiere, e appunto quella verità che cerco sempre nei personaggi che interpreto. Sono onorata di essere qui a ricevere il Premio Duse. E a proposito di dare qualche consiglio da dare ai giovani che intendono fare il mestiere dell’attore, è stata molto chiara e diretta: Visto il periodo che stiamo vivendo qui in Italia, grazie alle problematiche che ha ora il nostro lavoro, consiglierei di fare delle esperienze all’estero, dove i film hanno uno sguardo più universale. Noi italiani in questo siamo un po’ più limitati al nostro orticello, facciamo più fatica a crederci.
Per la cronaca riguardante il resto dell’ l’Asolo Art Film Festival, giunto quest’anno alla 41.ma edizione, come sempre dedicato al connubio tra cinema e arti visive è stata impeccabile la direzione di Nello Correale e del suo staff, con tante proiezioni e momenti di dibattito e discussione tra i protagonisti e il pubblico. Tra le chicche, il documentario realizzato da Sonia Bergamasco, Duse – The Greatest, e il video musicale di Katia Sala e Elena Romano, Eleonora D. Donna Divina Duse, con le musiche di Davide Ferrario. Molti i premi assegnati, di cui ci piace citare il Gran Premio di Asolo al miglior film in concorso, vinto da Il complotto di Tirana, autore Manfredi Lucibello e, sempre tra gli altri, il premio per il miglior lavoro di videoarte, vinto da Helena Blejerman e dal suo Areas of Serch. Tutto come sempre nel segno della Divina Duse, una delle più grandi attrici di tutti i tempi e simbolo continuo di abnegazione alla recitazione. Se pensiamo che, come è stato ricordato, è nata in un albergo di Vigevano ed è venuta a mancare in un altro a Pittsburgh, un segnale chiaro c’è: l’attrice che è sempre sul pezzo, come si suol dire: l’attrice vera, pura. E ad Asolo, si può visitare la sua tomba, meta di visite continue, e vedere qual è stata la sua casa (da fuori) e provare a chiudere gli occhi, a immaginarla lì, in uno degli angoli che amava di più.
Francesco Bettin