lunedì, 14 luglio, 2025
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LA MUSICA VA  ASCOLTATA AD OCCHI CHIUSI. CONVERSAZIONE CON ALBERTO VERONESI. -di Carla Cavicchini

Alberto Veronesi Alberto Veronesi

Una paio d’anni fa’ alla prima della ‘Bohemè’ al “Gran Teatro Giacomo Puccini“ di Torre del Lago, il Maestro Alberto Veronesi si esibì sul podio con occhi bendati contestando l’allestimento ambientato nel ’68 con ‘Mimì‘ in minigonna e seguito d’altri richiami vertenti la contestazione studentesca d’epoca. Al seguito di  licenziamento avvenuto, impassibile la risposta del direttore Veronesi: “Dissociato da una regia diversa da quella concordata precedentemente, nonché contrassegnata da forte propaganda politica. Quindi cacciato!!! Senza ricordare che nel passato molti direttori d’orchestra dirigevano ad occhi chiusi alimentando ulteriore impegno nei confronti delle maestranze!”

Terzo dei sette figli di Umberto Veronesi, ha rubato appieno l’espressione del  grande oncologo, nonché i foltissimi capelli neri corvini dalla madre Sultana Susanna Razon, medico pediatra.

Seduto a noi di fronte nella cornice dello spettacolare panorama marino nota anche  per ospitare  la casa del celeberrimo compositore Giacomo Puccini, lo rivediamo tempo addietro con ancor più foltissima capigliatura color della pece, contrassegnata da quel bel ‘ciuffo’ birichino, rendendolo estremamente affascinante e…diciamolo, pure aitante! Anche adesso, ‘fresco fresco’ sessantenne non è decisamente male, mentre con solare sorriso risponde per ‘Sipario’.

Inevitabile il resoconto del suo viaggio in Brasile prima del ‘Covid ‘. Com’è che visitò tale terra?
“Diciamo che trovai a me di fronte una cosa assolutamente straordinaria: nella più grande ‘favelas’ brasiliana alla presenza di oltre centomila persone ammassate in ‘tuguri’ senza corrente e senza acqua corrente, vedere questi fanciulli con improvvisati strumenti musicali che suonavano in maniera unica, straordinaria, è stata una emozione senza eguali. Grazie ancora di cuore al quel magnifico centro di aiuto che tanto si prodigò per tale  momento bellissimo.”

Bene, veniamo adesso a materie più affini alla sua professione: in Italia viene investito abbastanza in cultura?
“Beh… dipende dal governo in corso. Sono pertanto loro a decidere.” 

Binomio musica – televisione?
“La televisione va aiutata, qualcosa fa’ nonostante ci siano vari canali in cui si accede a pagamento. Dovrebbe tuttavia fare di più con grandi operazioni divulgative che non curano l’audencie ma che fanno servizio pubblico sui grandi temi culturali. Ecco, mi piace osservare questo: siamo il paese europeo che ha la più bassa partecipazione  a concerti e opera lirica in Europa. Decisamente indietro. E quindi non sarebbe male aprire gratuitamente le sale e far andare le persone creando organizzazioni capaci di diffondere l’opera lirica, concertistica, ed ancora lettura dei libri, partecipazione a musei, ed altro ancora.

Pertanto solamente allineandoci a chi crede negli alti valori culturali, potremmo parlare d’un paese colto maggiormente.” 
“La cultura è  l’unica droga che crea indipendenza.” 

Celeberrima frase di Francoise Sagan. Da conservare con cura. 

Ultima modifica il Giovedì, 03 Luglio 2025 09:04

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