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La Città del Teatro a Cascina, nella Provincia di Pisa di T.G.

La Città del Teatro a Cascina La Città del Teatro a Cascina

IL "TEATRO DEL FARE E DEL PENSARE" NELLE PROFESSIONALITA' EDUCATIVE...

E' stato un viaggio ed una ricerca interessante, anche emozionante in alcuni momenti, nelle professionalità educative di ieri e di oggi, quello svoltosi nei giorni 24, 25 e 26 maggio scorsi, per artisti, docenti, educatori, operatori sociali e culturali. Giornate di lavoro, incontri e workshop avvenuti a Cascina, nella Provincia di Pisa, presso la sede de "La Città del Teatro", scenario ed occasione per riflettere su un "Teatro del Fare e del Pensare", di un teatro che educhi, pensato come servizio pubblico a stretto contatto con il mondo della scuola, gli insegnanti e quello socio-educativo.

Donatella Diamanti

Partendo dalla parola "Teatro" e dai suoi diversi significati (come descritto da Renzo Boldrini di Giallo Mare Minimal Teartro, Direttore del Teatro Comunale di S.Croce sull'Arno, insegnante di drammaturgia e tecniche dell'animazione teatrale), da "luogo per spettacoli a spettacolo, da sono spettatore ad ammirazione, meraviglia, da apparire a io guardo, osservo, esamino, fino a sconfinare in dottrina, teoria, teoretico", arrivando ad un Teatro come bene comune, di incontri, partecipazione e a quello (come nel video propostoci del lavoro svolto dagli insegnanti con i ragazzi di un liceo artistico) del "come fare, comunicare, come liberazione, di pensieri, di sentimenti, di paure, di disagi, di considerazioni e dichiarazioni sul mondo degli adulti e sugli insegnanti stessi, di volontà, o come sfogo interiore per mettere a fuoco i propri limiti, i desideri, le mancanze, anche affettive, o, ancora, come mezzo di dialogo generazionale, ma anche come padronanza e consapevolezza del proprio corpo, del movimento, dell'occupazione dello spazio che ci circonda, o come bisogno di essere, essere riconosciuti come persone nella società e non considerati come numeri o esseri insignificanti, uno dei tanti, ma elememto di unicità in tutte le sue forme e caratteristiche" (testimonianze di lavoro svolto, cariche di emozioni, di entusiasmo e di grande forza di volontà, portateci da alcuni insegnanti, Elisabetta Bertini, Isabella Moretti, Maria Cristina Gasperini, per citarne alcuni), o a "Teatro come creatività" in tutte le sue espressioni, come valore di umanità (grazie al contributo di attori, pedagoghi, rappresentanti di Associazioni Teatrali, culturali e sociali), ci è stato offerta un'occasione di riflessione pubblica sul rapporto fra Teatro e nuove generazioni, appunto. Teatro che ha da sempre incarnato il luogo principe in cui s'incontrano e si realizzano gli intrecci tra linguaggi, conoscenze, generazioni e culture differenti, "dove non c'è niente ma in cui tutto può accadere", (R. Boldrini), al quale si chiede che sia prima di tutto contatto, con emozioni, passioni, conflitti e trasformazioni di quelle che saranno le generazioni future.

Fabrizio Cassanelli

Incontri e workshop della Fondazione Sipario Toscana onlus, Teatro Stabile d'innovazione per l'infanzia e la gioventù, da questa voluti ed ente promotore dell'iniziativa, che arrivano dopo gli appuntamenti di confronto sul ruolo odierno del teatro per l'infanzia e ragazzi nel sistema teatrale regionale e nazionale, svoltisi nella particolare sede de "La Città del Teatro", un complesso di edilizia industriale degli anni '50 magistralmente recuperato e trasformato in uno spazio polivalente rivolto alla creazione contemporanea, centro di produzione multimediale dedicato al Teatro, a quello per l'infanzia e la gioventù, alle arti dello spettacolo, alla formazione, produzione e intrattenimento.

Renzo Boldrin

Sono stati un percorso e momenti differenti di lavoro con una ricca programmazione (dall'illustrazione al confronto-dibattito su "Un polo del Teatro del Fare e del Pensare tra possibilità e fragilità" con gli interventi di Donatella Diamanti, Direttrice Artistica della Fondazione Sipario Toscana onlus, Fabrizio Cassanelli, Fondazione Sipario Toscana onlus, Renzo Boldrini, Giallo Mare Minimal Teatro, alla tavola rotonda sul tema "In che senso il Teatro Educa?" operatori e artisti a confronto su metodologie e pratiche di teatro per l'educazione, che ha visto il coordinamento da parte di Laura Gobbi del Dipartimento della Formazione dell'Università di San Marino, Federica Zanetti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna, e Caterina Satta Sociologa dell'infanzia dell'Università di Padova; ed agli incontri/dibattito/confronto dal titolo "Le esperienze di Teatro, Arte e Educazione in Toscana si raccontano, cosa, come dove, perché" coordinati da Ivana Conte, Responsabile settore Teatro Sociale AGITA; e "Per un editoria del Teatro del Fare e del Pensare – Agorà di discussione", confronto su nuove forme di comunicazione di confronti e metodi del Teatro per l'educazione; analisi degli strumenti operativi per quanti operano nelle professionalità educative attraverso i mezzi del Teatro; a chiudere questa serie di lavori "Istantanee di Teatro" performance e azioni sceniche), hanno avuto anche l'intenzione di rilanciare la Toscana come laboratorio di qualità a livello nazionale e riconquistare rapporti sociali, partendo da realtà e territori più attivi della Regione, di riflessione sul legame fra teatro e educazione, di un teatro che stimoli a porre delle domande e a cercare delle risposte, per comprendere che questi due mondi sono legati insieme anche quando non si vorrebbe, con gli obiettivi di cercare una relazione rinnovata e innovativa fra questi con il coinvolgimento di addetti ai lavori e non; per imparare a costruire orizzonti culturali comuni e condivisi e modelli progettuali di rappresentazioni ed espressioni, di forme e modi di un "teatro del fare e del pensare" per l'educazione, da realizzarsi in contesti sociali differenti e differenziati; di concretizzare costruendo un centro di collaborazioni in rete, una sorta di "rete" fra artisti, teatri, scuole, docenti, educatori, Regioni e progetti che già da tempo abitano nei luoghi del teatro per l'educazione in Toscana, per rilanciare il "Progetto Teatro"; di realizzare un'agenda di lavoro fra quelle persone e quelle Istituzioni per la realizzazione di un festival, pensato non come punto di arrivo o finale di un percorso, ma come luogo che abbia al centro le identità di coloro che credono che qualità artistiche e valenze educative siano strettamente integrate e complementari nei processi della creazione teatrale per le nuove generazioni e non solo; che sia un'idea più ampia ed articolata sull'educazione, contaminata dalle diverse espressioni artistiche.

Gli incontri che si sono svolti nel primo giorno dei lavori hanno visto la partecipazione di esponenti del mondo della Scuola, dell'Università, del Teatro, della Politica, delle Istituzioni e delle Associazioni culturali, teatrali e sociali della Regione e non; sono stati degli sguardi interessanti e profondi in quelli che sono i percorsi formativi, pedagogici, didattici dell'educazione come attività creativa e nelle esperienze laboratoriali e teatrali con propensione pedagogica nei maggiori centri teatrali Europei, rapportando il loro lavoro a quello che si è fatto e si fa nel nostro Paese in tale ambito, nonostante la crisi e i tagli inferti dai vari Governi all'Istruzione, al Teatro, alla Cultura, ricordando anche i grandi traguardi raggiunti, le vittorie nella pedagogia e nel teatro fino a trovarsi strettamente correlati l'una nell'altro operando, anche, importanti trasformazioni e rinnovamenti nel mondo scolastico, educativo e teatrale grazie ad artisti e pedagoghi; riuscendo a portare il Teatro fuori dal suo usuale contesto in spazi nuovi e aperti, uscendo dalla scena ed entrando nella vita della città, nei luoghi abitati dalle persone, dai ragazzi.

La Città del Teatro a Cascina

Si è detto, (Alessio Antonelli, Sindaco del Comune di Cascina), che il lavoro da fare nelle scuole, anche attraverso il Teatro, in quanto può educare, (Andrea Nani, Armunia), è l'esaltazione del talento in tutte le sue forme, per evitare tutte le mediocrità che la società di oggi ci offre e per far s che sia diversa, attenta alle problematiche delle persone come identità, per una Cultura per tutti. Educare i ragazzi, che saranno gli uomini del domani, ad essere attenti, ad avere cura dell'ambiente, delle diversità, un sentimento di comunità, fratellanza, di socializzazione e umanità, per la speranza di un futuro migliore, e darne ai giovani. Sicuramente per riuscire a realizzare tutto ciò c'è bisogno di lavorare molto, di rimboccarsi le maniche e di silenzio, bisogna abbassare i toni in questo momento buio della nostra storia (come ci ha detto Donatella Diamanti, direttrice artistica F.S.T. onlus) per andare avanti, questo il Teatro lo può offrire grazie alle varie professionalità che operano al suo interno (come affermato da Silvano Patacca di Fondazione Teatro di Pisa, Federica Zanetti Scienza della Formazione dell'Università di Bologna), per restituire il saper fare, grazie alla formazione, ai ragazzi per rimetterli in relazione e in sintonia fra loro, con i genitori e gli altri, per farli uscire dall'isolamento virtuale dato da internet e dalla tv commerciale di questi anni e per la ricostruzione di una memoria (come ha detto Ilaria Fabbri, Responsabile Regione Toscana Progetto Giovani). Tutto ciò ed il Teatro ragazzi, in particolare, devono ricevere la giusta attenzione da parte delle Istituzioni e degli organi governativi, questo è il grande impegno che si chiede loro, che si prendano carico di questa nuova fase storica per portare avanti il progetto di fratellanza e socializzazione, di dare la dovuta considerazione a tutti quei progetti creativi che si stanno sviluppando in questo particolare momento.

Per quanto riguarda i workshop svolti, pratici e di discussione sono stati occasione per intrecciare specifiche competenze e riuscire a costruire e condividere un orizzonte culturale condiviso e comuni prototipi progettuali, hanno avuto una numerosa partecipazione, gratuita, di iscritti. Sono stati momenti di scambi, incontri, conoscenze, occasione per la nascita di nuove amicizie e di convivialità, che ricordiamo per titolo qui di seguito: "Sguardi", in che senso il Teatro educa alla visione, trasformazione e bellezza, condotto o meglio stimolato da Fabrizio Cassanelli ( regista/attore, F.S.T. onlus), Giorgio Testa (pedagogista) e Renzo Boldrini (regista/attore, Giallo Mare Minimal Teatro); "Interazioni", in che senso il Teatro educa alla differenza, nonviolenza, intercultura, stimolato da Gigi Gherzi (attore/regista) e Enrico Euli (filosofo e psicologo); "Emozioni", in che senso il Teatro educa alla poetica del corpo, fantasia, creatività, stimolato da Chiara Pistoia (attrice/danzatrice), Serena Gatti (attrice), Piera Principe (danzatrice) e Mario Piatti (pedagogista).

T.G.

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Marzo 2013 18:48
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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