Le dinamiche familiari e di coppia, un’ampia panoramica della drammaturgia internazionale, e un omaggio al cinema: sono queste le principali caratteristiche del Festival teatrale di Borgio Verezzi, diretto da Stefano Delfino e giunto alla sua 56ª edizione, organnizzata anche quest’anno dall’amministrazione comunale. In cartellone 14 spettacoli, 11 dei quali in prima nazionale, che dall’8 luglio al 16 agosto andranno in scena nell’ormai consueta sede di piazza Sant’Agostino e torneranno a essere rappresentate anche nelle grotte di Valdemino, le più colorate d’Italia.
Oltre al repertorio consueto, il programma di quest’anno compie un’escursione nel territorio del sociale e lo fa con la “Medea” di Euripide, fiore all’occhiello del Teatro Patologico, un classico rivisitato dalla compagnia di attori disabili, encomiabilmente diretta da Dario D’Ambrosi. Tra le chicche di quest’anno ci sono poi la curiosa versione “alla napoletana“ (presentata non a caso da Lello Arena e dal Teatro Cilea) di “Aspettando Gódot”, con l’accento rigorosamente sulla prima sillaba. L’altra è “No Wags. Il calcio (non) è uno sport da signorine”, spettacolo che riflette ironicamente sui luoghi comuni legati alle donne e al calcio, mostrando come le cose stiano evolvendo verso una maggiore parità di genere anche in uno degli ambienti più sessisti che ci siano.
Le problematiche della famiglia, qualcuna anche su sfondo “noir”, vengono affrontate in “Riunione di famiglia”, in cui tre figli, in pessime situazioni economiche, progettano di sopprimere la madre perché non sono più in grado di mantenerla; o in “Piccoli crimini coniugali“, una commedia carica di suspense che racconta la vita di coppia; oppure in “Dove ci sei tu“, sui rapporti tra due sorelle dai caratteri diametralmente opposti; o ancora ne “La ciliegina sulla torta“, che getta uno sguardo esilarante sulle relazioni di coppia e tra genitori e figli.
Piazza SantAgostino, Verezzi
Anche quest’anno, il Festival ospiterà numerosi spettacoli di drammaturghi stranieri. La quota spagnola è rappresentata dalla commedia “Il sequestro” di Fran Nortes, dove una rivolta verso le dinamiche di oppressione capitalista viene messe in scena in modo farsesco, e da “La terra promessa” del catalano Guillem Clua, anche questa una commedia nella quale le risate si alternano alla riflessione sull’enorme problema della crisi climatica.
L’edizione 2022 vuole essere anche un omaggio al cinema: titoli come “Il curioso caso di Benjamin Button” (con Brad Pitt e Cate Blanchett), in cui il protagonista nasce ottantenne e percorre “La vita al contrario”; “The Pope”, prodotto da Netflix, cui è ispirato “I due papi”, sul rapporto tra Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, poco prima delle dimissioni di Benedetto XVI e della successiva elezione di Francesco.
Completano il cartellone la nuova commedia di Marco Cavallaro, “Come fosse amore” che si è conquistato la riconferma dopo il travolgente successo ottenuto a Verezzi con “Amore, sono un po’ incinta”; e “Una ragazza come io”, show musicale di e con Chiara Francini, in cui l’attrice e scrittrice toscana unisce comicità e intrattenimento tra citazioni, gag e sapiente umorismo. E per concludere, il Festival torna anche nelle grotte, dove a conclusione della manifestazione andrà in scena “La storia straordinaria di Arthur Gordon Pym”, lo spettacolo ispirato al romanzo di E. A. Poe in cui il viaggio del protagonista rappresenta una vera e propria metafora della condizione umana.