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11ª Edizione del NAPOLI TEATRO FESTIVAL - “LA VITA DIPINTA”. - di Mario Mattia Giorgetti

Tonino Taiuti in “La vita dipinta” di Igor Esposito Tonino Taiuti in “La vita dipinta” di Igor Esposito

Napoli Teatro Festival 2018
Un sogno di un Pittore delirante
tra la realtà del "quartiere spagnolo"

Il compito di un Festival d'ispirazione europea è quello di "animare" il territorio su cui agisce, come giustamente ha fatto il Napoli Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio.
Ogni angolo della città, in ogni spazio agibile, trovi gli eventi che formano il cartellone internazionale del Festival.
Allo spazio "Sala Assoli", sito tra i vicoli, nel quartiere spagnolo, con una capienza di 99 posti per essere in regola con le norme di sicurezza, abbiamo ascoltato il monologo "La vita dipinta" di Igor Esposito, centrato sul sogno delirante, rocambolesco, fantastico, surreale, di un Pittore (Tonino Taiuti) che narra il suo "chiodo fisso" di dipingere, degli incontri improbabili con altri personaggi importanti, da Picasso a Le Breton, da Bob Dylan ad altri visionari del Novecento, spaziando da New York a Parigi, e altri luoghi, farcito con canzoni, musica dell'epoca, voci registrate, tra dialetto napoletano, espressioni straniere, immaginando di dialogare con loro, e così via, in visioni, coraggio e radicalità.
Il teatrino, da sostenere e promuovere chiunque ne sia il proprietario, per la sua funzione aggregante, immerso in un ambiente tutto nero, lo si è fatto sorgere in uno grande scantinato dove si è montata una gradinata, spoglia, e ai piedi un filare di sedie. Molto ambite.
Sul pavimento, che funge da palco, al centro una sedia bianca, attorniata da un microfono su asta, una lampadina perpendicolare alla sedia, di lato una sedia rossa, un tavolino con sopra un vecchio registratore, mele sovrapposte, e altri oggetti (elementi scenici di Luca Taiuti) che serviranno alla performance. Alcuni cambiamenti di costume (Sara Marino).
È tutto.
L'inizio è un tuffo nel buio, pochi minuti, lunghissimi, rumore di passi, la voce di Tonino Taiuti, attore di media età, dalla maschera mobile, dai registri di voce svariati, che ci prepara al viaggio onirico del Pittore narrante.
Un'ora di acrobatici passaggi recitativi, racconti, imitazioni, coinvolgimenti del pubblico, (accompagnati dai lievi ma continui brusii provenienti dall'esterno dei tanti giovani dialoganti che, armati di birre e cocktail, vivevano il loro momento di vita all'incrocio dei vicoli ); l'attore Tonino Taiuti ha saputo elargire con generosità al pubblico che ha riempito la saletta. Che, alla fine, lo ha tributato di applausi.
Una considerazione: per noi lo spettacolo cominciava già entrando nel quartiere spagnolo dove un nugolo di giovani, nei pressi del teatro, ignari di ciò che il Festival offriva, se la spassavano tranquillamente, immersi nella caotica vita del quartiere. Però facevano da controcanto al sogno del Pittore, in attesa che il tempo passasse sopra di loro.

Mario Mattia Giorgetti

LA VITA DIPINTA
testo Igor Esposito
regia, interpretazione e luci Tonino Taiuti
scene e assistente alla regia Luca Taiuti
costumi Sara Marino
sguardo dada Giovanni Ludeno
disegno luci Tonino Taiuti
sound design Marco Vidino
direttore di produzione Lindo Nudo
produzione Teatro Rossosimona
Napoli, Sala Assoli 28 e 29 giugno 2018

Ultima modifica il Sabato, 30 Giugno 2018 13:09

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