venerdì, 29 marzo, 2024
Sei qui: Home / Recensioni / Rassegna Festival / BOLZANOFESTIVALBOZEN 2019 - tra progetti dell'Accademia Gustav Mahler e il tour della EUYO. -di Federica Fanizza

BOLZANOFESTIVALBOZEN 2019 - tra progetti dell'Accademia Gustav Mahler e il tour della EUYO. -di Federica Fanizza

Orchestra Giovanile dell'Unione Europea EUYO Orchestra Giovanile dell'Unione Europea EUYO

Orchestra dell'Accademia Gustav Mahler
Direttore Marc Minkowski
Franz Schubert
Ouvertüre „im italienischen Stile"
Franz Schubert (Sinfonia in Do magg D944) "la Grande"
Bolzano, Auditorium Comunale, 25 luglio

European Union Youth Orchestra
Direttore Vasily Petrenko
Miah Persson, soprano,
Theresa Kronthaler, mezzosoprano,
Norbert Ernst, tenore,
Leon Kosavic, baritono
Ensemble Vocale Continuum,
Maestro del coro Luciano Azzolini

Ludwig van Beethoven
La vittoria di Wellington, op. 91
Ludwig van Beethoven
Sinfonie Nr. 9 per Soli, Coro e Orchestra in re min, op. 125
Bolzano, Teatro Comunale, 7 agosto 2019

La musica giovane a BolzanoFestivalBozen tra progetti dell'Accademia Gustav Mahler e il tour della EUYO (Orchestra Giovanile dell'Unione Europea)

L'estate musicale bolzanina si è ufficialmente aperta con il 25 luglio con il concerto dell'orchestra dell'Accademia Gustav Mahler, diretta da Marc Minkowski. La musica a Bolzano fin dagli inizi degli anni'80 è indissolubilmente legata alle orchestre giovanili, con i primi concerti dell'orchestra giovanile europea (ECYO poi EUYO) sotto l'egida di Claudio Abbado. Secondo Abbado stesso la musica da camera è la chiave per diventare orchestrali di livello internazionale, e con questi intenti fu ispiratore della Fondazione Gustav Mahler, che ha sempre curato l'organizzazione dell'Accademia omonima, nata nel 1999 per volontà del Comune di Bolzano. Qualche anno prima, precisamente nel 1996, ed era maturata il suo desiderio di mettere in contatto giovani musicisti di talento, con cittadinanza di uno dei 28 paesi membri della UE e di paesi extra-comunitari del contesto continentale europeo, con docenti di fama internazionale, al di fuori dell'anno accademico dei Conservatori o delle Università. Attraverso cicli di lezioni che spaziano dalla musica da camera alla preparazione di audizioni, rinomati professori, provenienti dalle migliori orchestre e scuole di musica europee, avrebbero trasmesso ai giovani musicisti tutta la loro esperienza, aiutandoli in questo modo ad avere una visione più concreta, precisa e completa della loro futura professione di orchestrali. Progetto che si è consolidato nel corso degli anni, riconosciuto quest'anno con l'aver affidato proprio il concerto iniziale alla formazione orchestrale giovanile. Quest'anno il repertorio dei corsi di formazione dell'Accademia Mahler era dedicato interamente dedicato a Franz Schubert e questa esperienza didattica è confluita del programma del concerto inaugurale con l'Overture (in stile italiano) in Do magg. Assieme alla Sinfonia in Do magg. D.944 La Grande.
A dirigere la compagine accademica è stato chiamato Marc Minkowski, attuale Direttore generale dell'opera Nazionale di Bordeaux, esperto di musica barocca e già direttore artistico della Mozartwoche di Salisburgo fino al 2017: sulla carta direttore affidabile e competente. Gesto esuberante specie nella gestione dell'Ouverture schubertiana che, proprio perché ripercorre nella scrittura lo slancio della melodia italiana cara agli operisti di inizio '800, si presenta vivace con improvvise alternanze ritmiche, così come nella "Grande" per quella sua struttura ondivaga tra momenti di assolo e pieno orchestrale. Nonostante le premesse, il risultato emerso all'ascolto è stato però grezzo con una lettura della partitura approssimativa a danno dell'orchestra confusa e poco definita nei passaggi tra le varie sezioni strumentali. Onore comunque ai giovani esecutori che si sono meritati un bis del movimenti finale della sinfonia Schubertiana da un pubblico, vario per età che ha esaurito l'ampio spazio dell'Auditorium Comunale per questo inizio di estate musicale.
L'attesa comunque era tutta concentrata sull'appuntamento del 7 agosto al Teatro Comunale di Bolzano con l'Orchestra Giovanile dell'Unione Europea EUYO, diretta da Vasily Petrenko, presente in città con un progetto di orchestra in residence che include oltre ai due appuntamenti sinfonici, un ciclo di esibizioni in spazi aperti dove l'orchestra si suddivide in piccoli organici da camera in un calendario giornaliero fino al 13 agosto, data dell'ultimo concerto della compagine europea in città. Riprenderà poi il tour estivo che la porterà in pochi giorni ad Amsterdam, Amburgo e al festival di Grafenegg (Austria).
Appuntamento ormai storico quello dell'EUYO con la città di Bolzano, ricompensato dall' affetto e dalla riconoscenza instaurato con il pubblico bolzanino, pubblico che ha decretato il tutto esaurito per tutte le due date principali. Scelte popolari con due programmi differenti che nella prima esibizione del 7 agosto era dedicato a Beethoven con la sua IX Sinfonia, preceduto, di rara esecuzione, dalla Vittoria di Wellington op. 92, scritto nel 1813 per la vittoria in Spagna degli inglesi su Napoleone. Si tratta di un brano che sorprende per la sua originalità per l'uso di una strumentazione a fanfara militare con protagonista le grancasse nella fase iniziale usate come spari di cannoni e tamburi come bordate di fucileria. Un sapiente gioco di collocazione delle percussioni negli spazi della galleria sovrastante il palcoscenico ha generato anche un simpatico gioco tra orchestra e percussioni. Ma il momento più atteso era certamente l'ultima sinfonia beethoveniana dove Vasily Petrenko ha saputo dimostrare le sue qualità di interprete. Ha offerto una sua lettura personale e originale della sinfonia collocandola in una sorte di interregno tra un classicismo ancora dominante nelle citazioni che Beethoven fa dei momenti musicalmente idillici da precedenti sue composizioni sinfoniche e ciò che successivamente servirà come modello musicale per il sinfonismo post Romantico, Brahms e Wagner in primis. Apoteosi per il quarto movimento con l'ode di Schiller, Inno alla gioia con protagonista il coro trentino Ensemble Vocale Continuum diretto da Luigi Azzolini che si è imposto con vigore e competenza vocale anche in confronto ai soli Miah Persson, soprano, Theresa Kronthaler, mezzosoprano, Norbert Ernst, tenore, Leon Košavic, baritono, apparsi in generale sottotono rispetto alla magniloquenza dell'apparato musicale.
Apoteosi alla fine del complesso del programma, con ripetuti richiami alla ribalta dell'orchestra e del direttore, segno di gratitudine per ciò che si è ascoltato: chiusura con simpatico siparietto musicale con i giovani musicisti che in ordine sparso hanno giocato tra loro con scherzi strumentali divertendosi e facendo divertire il pubblico.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Venerdì, 06 Settembre 2019 23:14

Iscriviti a Sipario Theatre Club

Il primo e unico Theatre Club italiano che ti dà diritto a ricevere importanti sconti, riservati in esclusiva ai suoi iscritti. L'iscrizione a Sipario Theatre Club è gratuita!

About Us

Abbiamo sempre scritto di teatro: sulla carta, dal 1946, sul web, dal 1997, con l'unico scopo di fare e dare cultura. Leggi la nostra storia

Get in touch

  • SIPARIO via Garigliano 8, 20159 Milano MI, Italy
  • +39 02 31055088

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.