Stampa questa pagina

62° CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE FERRUCCIO BUSONI - EMANUIL IVANOV E' IL VINCITORE. -di Federica Fanizza

Emanuil Ivanov Emanuil Ivanov

Bolzano, Teatro Comunale, 6 settembre 2019 

Finalissima del 62° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni

EMANUIL IVANOV E' IL VINCITORE DELLA 62° EDIZIONE DEL CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE FERRUCCIO BUSONI.
SECONDA CLASSIFICATA LA GIAPPONESE SHIORI KUWAHARA

Al termine della prova finale con orchestra la giuria presieduta da Till Fellner ha proclamato i vincitori del 62° Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni: il primo premio è andato a Emanuil Ivanov, il secondo a Shiori Kuwahara e il terzo a Giorgi Gigashvili. Bolzano 06 settembre 2019 – In un Teatro Comunale gremito si è svolta la prova finale con orchestra della 62° edizione del Concorso Pianistico Internazionale F. Busoni. Il concorso fondato nel 1949 compie quest'anno i 70 anni e si è conquistato nei decenni un posto speciale tra le cinque più importanti competizioni a livello internazionale. Quest'anno il Concorso Busoni ha investito sui giovani talenti coinvolgendo gli studenti delle classi di pianoforte dei conservatori di Bolzano e Trento insieme alle scuole musicali del Trentino e all'Istituto Musicale Vivaldi di Bolzano in una giuria con la possibilità di assegnamenti di premio. Un modo per offrire una ideale staffetta tra generazioni di talenti offrendo spazi di concerti negli spazi pubblici della città bolzanina. Il loro premio è stato conferito a Valentin Malinin, premiato anche come miglior interprete d composizione contemporanea. I tre candidati scelti dalla giuria di Till Fellner tra i 22 finalisti a seguito di tre prove, si sono sfidati sulle note di tre diversi concerti. La giapponese Shiori Kuwahara ha affrontato la impegnativa partitura del terzo concerto per pianoforte di Rachmaninov, considerato da alcuni il più difficile del repertorio pianistico, il georgiano Giorgi Gigashvili ha eseguito l'esuberante Concerto n. 3 di Sergei Prokofiev mentre il bulgaro Emanuil Ivanov ha scelto il raffinato Concerto n. 2 di Camille Saint-Saëns. La giuria ha scelto dunque di premiare alla fine il talento di Emanuil Ivanov, che ha saputo dimostrare in tutte le prove di essere all'altezza del nome del celebre dedicatario della competizione. L'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Arvo Volmer ha saputo abilmente gestire e supportare le scelte interpretative dei finalisti in brani che dispiegavano mondi musicali distanti tra loro per scrittura e ambiti cronologici. Mezzo secolo corre tra la data di composizione del Concerto n. 2 di Camille Saint-Saëns, 1868, e il Concerto n. 3 di Sergei Prokofiev (composto tra il 1917 e 1921); in mezzo il terzo concerto di Rachmaninov, scritto nel 1909 come un breve viaggio sulla storia compositiva della scrittura del concertismo per pianoforte tra tardi romanticismi e modernità che inducono i pianisti a applicarsi con atteggiamenti, disposizioni culturali nonchè sensibilità diverse. Il concorso richiede maturità ai partecipanti, oltre che competenze tecniche e interpretative, e visioni in prospettiva non dando per scontato l'assegnazione del primo premio che indica il metodo di lavoro che le giurie passate e presenti si sono imposte. Quest'anno la giuria internazionale presieduta dal pianista austriaco Till Fellner e poteva contare rappresentanti delle scuole pianistiche da tutto il mondo, da Vietnam all'Australia, dal Libano alla Cina, oltre che fa Francia, Germania, Austria e Italia. Tre metodi di letture anche sorprendenti, come la lettura che la giapponese Shiori Kuwahara ha dato del terzo concerto di Rachmaninov, concerto magneloquente nella sua costruzione musicale, con difficoltà esecutive che richiedevano al solista tecnica virtuosistica eccelsa e molta resistenza fisica e mentale. Ha sorpreso la giapponese per la sua esecuzione fatta il punta di piedi, controllata cercando nella valanga di note, elementi che si rifletto il concerto a specchio di quel periodo musicale di inizio secolo. Non esaspera lo strumento ma tutto scorre con velocità facendo intuire cenni sparsi al simbolismo compositivo, agli incipienti accordi in dissonanze, mantenendo concentrazione fino all'ultimo pur dando segni di stanchezza fisica ed emotiva. Di tutt'altro genere è stato l'impatto del georgiano Giorgi Gigashvili con Concerto n. 3 di Sergei Prokofiev presentandosi con esuberanza all'attacco del concerto che rappresenta contrapposizione di mondi espressivi lontani tra modernità e tradizione. L'eccesso di produzione di note e di suono non gli ha certamente giovato ad una analisi della partitura, anche se ha dimostrato facilità di muoversi con velocità sorprendente sulla tastiera e di risolvere un pirotecnico finale dello strumento solistico. Il boato finale che ha accolto il termine della sua prestazione faceva presagire quale fossero le preferenze del pubblico. Lo stesso che si è mostrato sorpreso nella scelta del bulgaro Emanuil Ivanov nel presentarsi con il Concerto n. 2 di Camille Saint-Saëns, vista come scelta coraggiosa perché non conforme alla consuetudine di concerti in cui si esalta la scrittura virtuosistica, in una composizione dominata da armonie classiche e accademiche ma imprevedibili in cui necessita un approccio oltre che tecnico, anche musicale ed interpretativo per quelle sonorità di toni lirici che traspaiono nel concerto. La giuria ha scelto l'interprete più musicalmente preparato: delusione del pubblico quando, al momento della proclamazione dei vincitori della terna a Giorgi Gigashvili è stato assegnato il terzo premio, ha indirizzato buati e disapprovazioni verso il verdetto della giuria. Pubblico che poi si è rireso la rivincita dandogli il Premio del pubblico offerto da Amici del Concorso Busoni. L'assegnazione del primo premio al bulgaro Emanuil Ivanov è stato certamente il riconoscimento ad una maturità stilistica e interpretativa che ha avuto nel concerto finale l'esito conclusivo. Spetta adesso al lui di dimostrare di saper gestire con sapienza la carriera che tale vincita gli sta prospettando.

1° PREMIO EMANUIL IVANOV
2° PREMIO SHIORI KUWAHARA
3° PREMIO GIORGI GIGASHVILI
4° PREMIO GIOVANNI BERTOLAZZI
5° PREMIO VALENTIN MALININ
6° PREMIO NICOLÒ FERDINANDO CAFARO
Premio speciale per la migliore esecuzione di una composizione di Busoni
Offerta dalla Fondazione Ferruccio Busoni – Gustav Mahler
SHIORI KUWAHARA
Premio del pubblico
Offerto da Amici del Concorso Busoni
GIORGI GIGASHVILI
Premio Alice Tartarotti
Offerto dalla Fondazione Alice Tartarotti
EMANUIL IVANOV
Premio speciale per l'interpretazione di musica pianistica contemporanea
VALENTIN MALININ
Premio Junior Jury
VALENTIN MALININ

Federica Fanizza

Ultima modifica il Domenica, 26 Gennaio 2020 17:35

Articoli correlati (da tag)

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.