QUAL’ È A SANTIVIGADA
Miracoli e pellegrini nelle Cantigas de Santa Maria
del Rey Alfonso X “el Sabio” (Spagna XIII sec.)
ENSEMBLE MICROLOGUS
Patrizia Bovi canto, arpa
Gofrredo Degli Esposti zufolo e tamburo, flauto, cornamusa
Gabriele Russo viella, ribeca, buccina
Enea Sorini canto, percussioni
Peppe Frana oud, guinterna
Federica Bocchini canto
Filippo Calandri buccina
Lorenzo Lolli canto, percussioni
Matteo Nardella cialamello, cornamusa
Giacomo Silvestri piffero, cialamello, cornamusa
Siena, Chigiana International Festival & Summer Academy Chiesa di S. Agostino, 10 agosto 2020
Per la notte di San Lorenzo, l’Accademia Chigiana di Siena ha proposto nell’ambito del programma Oursounds un concerto magico, splendente di suoni e di allegria. L’Ensemble Micrologus ha regalato a quanti sono riusciti a trovare posto in Sant’Agostino, secondo le normative vigenti, una selezione delle Cantigas de Santa Maria, composte in galiziano-portoghese per volere di Alfonso X, non per caso detto El Sabio, in onore della Vergine Maria: una creazione collettiva straordianaria, capace com’è di esprimere cultura popolare e colta, un mondo di complessa bellezza e verità dove è al massimo la creatività che quell’epoca ha saputo esprimere in ogni forma d’arte.
Con Qual’ è a Santivigada, questo il tema del concerto, è tornato a vivere il mondo poetico e colorato, ingenuo e vivace, dei pellegrinaggi medievali, dove uomini e donne si muovono verso i vari santuari dedicati alla madre celeste e non solo, Montserrat, Rocamador, Compostela, con la poco gradita compagnia di truffatori, essi stessi peccatori ma certi del perdono e, soprattutto, del miracolo che viene in soccorso al pellegrino. I miracoli più stravaganti sono raccontati da quei meravigliosi musici e poeti, dove tutto finisce bene per i poveri pellegrini grazie a Maria, inflessibile con quanti rubano nella sua casa ma generosa con quanti si pentono sinceramente del male commesso. Agli strumenti di corte si affiancano, in questa esecuzione vivace che esalta il verso, fiati e percussioni, in un ensemble nel quale davvero il suono è colore, l’esecuzione maestria, com’è sottolineato dalle cantigas proposte in versione solo strumentale che si alternano alle narrazioni in musica.
Infatti Micrologus, gruppo pluripremiato, può vantare una storia di ricerca che data dagli anni ’80, e decine sono i concerti e gli spettacoli che ha portato per il mondo, accompagnati da strumenti realizzati seguendo una rigorosa ricerca filologica. Assisi e Certaldo sono stati culla della appassionata ricerca dapprima di Patrizia Bovi, Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo, col compianto Adolfo Broegg, e il gruppo col tempo si è arricchito di sicure personalità musicali, come abbiamo potuto constatare in questo concerto di mezza estate per una stagione che sembrava impossibile realizzare, ma già il 5 di luglio è stata inaugurata con uno spettacolo all’aperto non convenzionale e non casuale, quell’ Io ho un sogno dedicato a Luis Sepùlveda, scomparso il 16 di aprile, interamente prodotto dall’Accademia Chigiana per la regia di Alessio Pizzech. Musica, parola, danza, tanta la voglia di spettacolo dal vivo, col coro della Cattedrale diretto da Alessio Donati, Antonio Caggiano alle percussioni, il soprano Valentina Piovano, la danzatrice Francesca Duranti, e lui Sepùlveda con la voce di Angelo Romagnoli, a cui faceva controcanto a debita distanza Maria Claudia Massari. E uno scenario insuperabile: la facciata della Cattedrale di Siena, guarda caso, medievale anch’essa.
Annamaria Pellegrini