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40° Edizione ORIENTE OCCIDENTE 2020: "CUNNINGHAM CENTENNIAL SOLOS". -di Federica Fanizza

"Night of 100 Solos: A Centennial Event", coreografia Merce Cunningham. Foto Tom Bowles "Night of 100 Solos: A Centennial Event", coreografia Merce Cunningham. Foto Tom Bowles

MERCE CUNNINGHAM TRUST - USA/REGNO UNITO
CUNNINGHAM CENTENNIAL SOLOS: ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL
Oriente Occidente 2020
Coreografia Merce Cunningham
Musica John King, 100tone-candles
Design Costumi e realizzazione Reid Bartelme e Harriet Jung
Ideazione e messa in scena Daniel Squire
Danzatori Luke Ahmet, Harry Alexander, Daphne Fernberger, Molly Hick, Hannah Kidd, Thomasin Gülgeç, Estela Merlos, Rowan Parker, Benjamin Warbis
Su concessione del Merce Cunningham Trust, parte del Night of 100 Solos A Centennial Event
Coreografia Merce Cunningham ©Merce Cunningham Trust – tutti i diritti riservati
Durata 60’
PRIMA NAZIONALE
COPRODUZIONE ORIENTE OCCIDENTE DANCE FESTIVAL
ROVERETO, TEATRO ZANDONAI, 12 settembre 2020

Merce Cunningham (1919-2009) è probabilmente il coreografo più influente del ventesimo secolo, colui che ha rivoluzionato il mondo della danza, trasformando il palcoscenico in uno spazio di condivisione dell'azione coreografica, sostituendo alla nozione classica di “spettacolo”, quella di “laboratorio” e “performance” attraverso la creazione del movimento "nello spazio e nel tempo". Dopo il suo ritiro dalle scene attive, il Merce Cunningham Trust, costituito nel 2000, è depositario del suo repertorio coreografico, del suo processo creativo, e del suo insegnamento. Per celebrare i cento anni dalla nascita del visionario artista americano, tra settembre 2018 e dicembre 2019 nel mondo sono stati programmati 636 eventi, tra performance, proiezioni di film, ricerche e pubblicazioni, masterclass e workshop che hanno raggiunto oltre 127.000 persone. Evento clou delle celebrazioni è stata la Night of 100 Solos: A Centennial Event, la notte di danza programmata contemporaneamente a Londra, New York e Los Angeles il giorno del suo centesimo compleanno (16 aprile 2019), nel corso della quale più di 100 artisti tra danzatori e musicisti si sono esibiti in suoi pezzi per ricordarlo. Coreografie in assolo che oggi continuano a vivere, presentate da molti danzatori in diversi contesti su licenza del Trust. Si deve a Daniel Squire, ex danzatore della compagnia di Cunningham, sciolta nel 2011 per volontà testamentaria del coreografo, già ideatore della versione londinese della Night of 100 Solos: A Centennial event 2019 di Londra, la serata-omaggio costruita appositamente per Oriente Occidente 2020 al Teatro Zandonai. Sono stati coinvolti nove danzatori, dal diverso background e con esperienze nelle più importanti compagnie europee – Rambert, Dresden Frankfurt Dance Company, Michael Clark Company – a interpretare gli assoli estrapolati dallo sterminato repertorio di Cunningham e accompagnati dalla musica di John King, 100tone-candles. Attraverso un arrangiamento di quaranta assoli da oltre ventinove opere di Cunningham il pubblico era stato chiamato a farsi partecipe della sua esperienza coreografica. Per due sere il palcoscenico del teatro Zandonai di Rovereto è stato quindi sede di quello che per gli organizzatori era stato previsto come l'evento di punta della rassegna 2020, e al quale era dedicato il manifesto del festival, omaggio al genio della nuova danza contemporanea. Su un palco completamente vuoto, che metteva a nudo le strutture tecniche della torre scena, si sono alternati i danzatori, in assoli, incrociandosi per il tempo strettamente necessario alla rapida entrata in scena. Azioni coreografiche asciutte eseguite su base elettronica di John King che ha contribuito però ad un eccesso di ripetitività di tutto l'andamento delle sequenze. Per chi ha avuto l'esperienza di assistere a Merce Cunningam dal vivo, questa esperienza non ha dato ragione al complesso mondo del coreografo. Si è privilegiato l'estrema ricerca della plasticità dei corpi in bilico, a conferma di un lavoro di ricerca ossessiva di equilibrio del corpo attraverso il posizionamento nello spazio scenico, perpetuando più che l'azione del corpo nello spazio e nel tempo, la staticità e l'esercizio della ricerca della fissità della forma corporea attraverso l'azione coreografica. Composizioni corporee che ricordano la ricerca del movimento nelle avanguardie storiche del '900. Nel complesso uno spettacolo su formule ripetitive, che certamente ha esaltato la perfezione di movimento dei ballerini ma non ha aggiunto poco o nulla alla conoscenza antologica del mondo del danzatore statunitense. L'entusiasmo del pubblico ha comunque sancito la perfetta riuscita del complesso della rassegna che, tra progetti internazionali e offerta del panorama della danza nazionale, tra difficoltà organizzative e programmi ridefiniti, ha esercitato la sua capacità attrattiva sul mondo della danza contemporanea internazionale ormai da 40 anni in un continuo proporsi di nuove vie di ricerca e di studio.

Federica Fanizza

Ultima modifica il Lunedì, 21 Settembre 2020 10:29

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