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CHIGIANA INTERNATIONAL FESTIVAL & SUMMER ACADEMY 2021 - "OMAGGIO a JOSQUIN DESPREZ in occasione dei 500 anni dalla scomparsa". -di Annamaria Pellegrini

OMAGGIO a JOSQUIN DESPREZ in occasione dei 500 anni dalla scomparsa OMAGGIO a JOSQUIN DESPREZ in occasione dei 500 anni dalla scomparsa

JOSQUIN 500
OMAGGIO a JOSQUIN DESPREZ in occasione dei 500 anni dalla scomparsa
Coro della Cattedrale di Siena “ Guido Chigi Saracini” Lorenzo Donati direttore
Chigiana International Festival & Summer Academy 2021 DIVERSO
Chiesa di Sant’Agostino, Siena 13 luglio 2021

Doveva avere luogo all’eremo di San Leonardo al lago, nel comune di Monteriggioni, l’omaggio a Josquin Desprez a 500 anni dalla sua scomparsa. Perché la suggestione del sito, e gli affreschi del XIV secolo che rappresentano le schiere di un’orchestra angelica (con perfetta descrizione degli strumenti d’epoca) sarebbero stati una scena quanto mai suggestiva per ricordare il mitico fiammingo, protagonista della musica vocale del Rinascimento e maestro la cui lezione è viva tutt’oggi. Erano state programmate anche visite guidate prima del concerto all’aperto. E non a caso, il compito di celebrarlo è stato affidato al coro della cattedrale senese. Ma, come ben sa chi lavora in campagna, sugli agenti atmosferici il nostro potere è quello che è, siamo grati comunque alla Sovrintendenza artistica, alla Chigiana, alla Curia ed al Comune di Monteriggioni per il lavoro di mesi che avrebbe consentito di raggiungere questo obiettivo. Non per questo, col cambio all’ultimo momento della sede, l’omaggio è stato meno pregnante. La chiesa di Sant’Agostino a Siena, sicuro ricovero per pubblico e voci, ha permesso di rendere omaggio a Josquin in una sede pertinente e splendida per una serata indimenticabile, nella quale gli spazi interpreti-pubblico sono stati giocati con maestria.
Il grande fiammingo protagonista della polifonia, che esaltò il ruolo della musica nella parola sacra, che abbinò magistralmente matematica musicale e teologia, è stato introdotto dalla parola di Terry Riley di Olson III, che nel 1966 propose Begin to think about how we are to be to, Comincia a pensare come dobbiamo essere: da questo concetto cantato come una giaculatoria ha inizio un percorso di meditazione in musica sulla nostra esistenza che ha portato gli astanti nel profondo di una liberazione attraverso il canto. Il coro chigiano della Cattedrale di Siena diretto da Lorenzo Donati viaggia con disinvolta competenza e piena aderenza da Desprez al minimalismo novecentesco, regalando al pubblico semplicemente la gioia di musica e parola interpretata dalla voce umana, strumento unico come Desprez già aveva compreso. Solo a seguire, il Kyrie e il Gloria della Missa L’Homme armée super voces musicales del 1502. E poi? Philipp Glass con Pierre de Soleil (1984) una riflessione sulle nostre vite attraverso le parole di Octavio Paz “La vita, quando fu davvero nostra?” E ancora, nel silenzio assoluto degli astanti non rotto da applausi, il Sanctus ed il Benedictus della Missa di Josquin. A seguire il folgorante ascolto di The Deer’s Cry, scritto nel 2005 da Arvo Part, senza dubbio il più grande interprete contemporaneo del sacro, che a lungo nella sua Lituania gli fu proibito, non a caso il suo brano è stato l’ultimo regalo anche come bis per il pubblico, quanto di più pertinente per l’Agnus dei della Missa di Desprez, prima dell’Again conclusivo dell’Ecclesiaste (Quoelet) di David Lang (1957): “Una generazione va, una generazione viene, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge e il sole tramonta, si affretta verso il luogo da dove risorgerà.”
Non solo una esecuzione perfetta di note dunque, ma una gioia per quanti hanno potuto assistervi distaccandosi dal contingente. Per fortuna i concerti chigiani hanno una vita che continua, dopo la prima rappresentazione.

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Martedì, 27 Luglio 2021 08:21

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