Different Trains
QUARTETTO PROMETEO
Giulio Rovighi violino
Aldo Campagnari violino
Danusha Waskiewicz viola
Francesco Dillon violoncello
ALVISE VIDOLIN / NICOLA BERNARDINI / JULIAN SCORDATO
live electronics
George Crumb
Black Angels per quartetto ed elettronica
Steve Reich
Cello Counterpoint per violoncello amplificato e multichannel tape
Different Trains per quartetto d’archi e nastro magnetico
Leoš Janáček
Quartetto n. 1 “Sonata a Kreutzer”
In collaborazione con il Laboratorio SaMPL del Conservatorio di Musica “Cesare Pollini”
di Padova e con Le Dimore del Quartetto
Chiesa di Sant’Agostino, Siena 2 agosto 2021
Leos Janacek è stato uno di quei compositori così interessanti da costituire oggi un riferimento per quello che sarebbe poi diventato il percorso della musica sperimentale. Janacek nel suo Quartetto Sonata a Kreutzer apre il percorso verso la modernità senza nessuna possibile allusione. Egli è consapevole che i tempi stanno mutando e che l’animo deve esprimere tutto il suo vissuto. Allora ascoltare questa opera è importante perché Janacek manifesta tutta la sua ricerca verso mondi che erano ormai lontani dal formalismo in cui si era impelagato certo romanticismo. Ed è il compositore a cui lo stesso Schoenberg non potrà fare a meno di riferirsi proprio per quel senso di uso armonico completamente distante da certe idee fin de siecle. Il Quartetto Prometeus è stato entusiasmante nel porre la interpretazione di questa composizione. La formazione che è quella stabile dei corsi di composizione di Salvatore Sciarrino, ha dal suo una duttilità verso i vari linguaggi, particolarmente quelli che vanno incontro al novecento. Così come è stata preziosissima la lettura dell’opera di Crumb Black Angels per quartetto ed elettronica. Un vero capolavoro, opera intensissima ricca di sfumature e di riferimenti. George Crumb incarna come Janacek la musica dei suoi tempi, la violenza e il dissenso, la dissennatezza tutta americana di coltivare la morte invece della vita. E questa opera è fenomenale. Unica. Poi il Prometeus ha interpretato due opere di Steve Reich Different Trains per quartetto d’archi e nastro magnetico in particolare è il manifesto futurista del compositore americano del ricordo in movimento. Il treno è solo il pretesto per narrare l’eccidio, la massa distrutta, la dominazione politica. Oggi è vero che i tempi sono cambiati ma il pericolo del dominio delle nazioni e delle libertà è sempre dietro l’angolo, anche se viene mascherato. Così è che il treno della memoria di Reich è talmente forte e malinconico che non si può fare a meno di apprezzare la perfetta coesione con tanta rara scrittura novecentista che oggi serve moltissimo a comprendere i tempi non belli in cui viviamo. Bravi i quattro del Prometeus.
Marco Ranaldi