Loredana Bertè
Figlia di… Summer tour 2021
Esclusiva regionale
Loredana Bertè, voce
Todi Festival 2021, Piazza del Popolo 5 Settembre 2021
Concerto di chiusura
Si chiude il Todi Festival 2021. E, come da tradizione, con un concerto in piazza. Pochi giorni prima del 5 settembre, si è notato un fitto affaccendarsi di tecnici che, come formiche, di tubolare in tubolare hanno iniziato a montare un palco. Allestita la struttura, ecco venire installato l’impianto illuminotecnico. In poche ore, rifiniture e ultimi dettagli a parte, tutto è pronto per ospitare Loredana Bertè e il suo Figlia di… Summer tour 2021.
Cantante aggressiva, dalla personalità spiccata, in apparenza priva di dolcezza o di ogni traccia di sensibilità, l’interprete di brani celeberrimi quali In alto mare o Non sono una signora fa il suo ingresso in scena in modo tutt’altro che teatrale. Esce dalla comune conquistando il palco come se stesse passeggiando in un ambiente casalingo, familiare. Difatti, sulle prime, il pubblico frena applausi ed entusiasmi. Probabilmente, non realizza se è accaduto qualcosa che possa proibire allo spettacolo d’iniziare.
Quando, poi, la Bertè arriva di fronte al microfono posizionato sull’asta, al centro del palco con dietro la band pronta a suonare, e dice: “Buonasera”, gli spettatori la accolgono con un caloroso applauso. Il concerto può cominciare.
Contrariamente ad ogni aspettativa, il primo brano della scaletta è proprio Figlia di…, l’ultimo inedito presentato dalla Bertè al Festival di Sanremo. Subito dopo, ecco il Mare d’inverno, un classico del suo repertorio che tutto il pubblico intona. E si continua, in un alternarsi di canzoni recenti e meno recenti, per circa due ore e un totale di ventidue brani inclusi i bis.
Dal punto di vista teatrale, c’è davvero pochissimo da dire. Perché la Bertè, contrariamente all’idea e al suo personaggio di continuo riproposto in questi ultimi anni, predilige una forma di concerto scarna e tutt’altro che teatrale. Non vi sono cambi di costumi, non vi è scenografia, non si intravede un filo rosso che lega l’una all’altra le varie canzoni. Quale affinità, per esempio, hanno brani quali Stella di carta e Per i tuoi occhi?
Quanto a presenza scenica, capacità interpretativa delle canzoni, vocalità: quanto a tutto questo non c’è che da dirne bene. La Bertè è un’interprete che sa cosa vuol dire stare sul palcoscenico. È fra quelle cantanti che non hanno mai avuto a cuore la creazione di una voce limpida, rotonda, ricca di armonici. Pur prediligendo uno stile canoro roco, a tratti urlato e qui e lì appena sgraziato, la musicalità si avverte nella Bertè, così come si intravede una dote interpretativa, attoriale verrebbe quasi da dire, man mano che i versi delle canzoni procedono. E questo fa dimenticare, e anche perdonare, la totale assenza di spettacolarità del concerto.
Chiusura del Todi Festival in sintonia con una tendenza popolare. Popolare nel senso comune del termine: cioè intercettazione di un gusto medio che di qualitativo, il più delle volte, mostra di avere ben poco. Ciò che, Menotti insegna, è l’antitesi di un festival: creazione di un gusto e coraggio nello sperimentare.
Pierluigi Pietricola