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Vibrano «Le Corde dell’Anima». A Cremona musica e parole s’incontrano di Nicola Arrigoni

Le Corde dell’Anima - Cremona Le Corde dell’Anima - Cremona

Intrecci di musica e parole nella città che ha dato i natali ad Antonio Stradivari, sommo liutaio, e a Claudio Monteverdi, l’inventore del melodramma nel paese dell’opera lirica. Il festival Le Corde dell’Anima – giunto alla quarta edizione – ha fatto propria l’eredità liutaria/musicale di Cremona coniugandola con la fame odierna di racconto, di parole che dicano della vita e diano orizzonte al nostro stare al mondo. Da tutto ciò è fuoriuscito il festival, una tre giorni che alla quarta edizione ha la maturità delle kermesse più consolidate e che conferma come il mix musica e parole nel contesto elegante e a misura d’uomo della città del Torrazzo abbia dato vita a una spettacolare iniezione di fiducia nella cultura quale occasione di incontro con l’altro da sé, ma anche quale volano economico per l’intera città. Questi due aspetti si coniugano nel riferire dell’edizione 2013 delle Corde dell’Anima e nella genesi stessa della manifestazione.

Il festival – nato da un’idea di Anna Folli, Nicoletta Polla Mattiot, Mercedes Meloni e Vittorio Cosma – ha trovato fattivo sostegno da parte della Società Editoriale Cremonese, presieduta da Antonio Piva, editore del quotidiano «La Provincia», diretto da Vittoriano Zanolli, e dal braccio operativo della Sec, PubliAEventi. Questo per dire che in tempi di risorse pubbliche al lumicino il festival Le Corde dell’Anima è l’esito di un investimento esclusivamente privato a favore della comunità cremonese, per la promozione della città. Per realizzare tutto ciò Sec e PubliAEventi hanno chiamato a raccolta un nutrito gruppo di sponsor privati e con la disponibilità dall’amministrazione pubblica nel fornire spazi del centro storico dalle piazze ai palazzi patrizi ha regalato a Cremona tre giorni di intense emozioni fatte di musica e parole, di intrecci di linguaggi e di confronti fra scrittori e musicisti, di autori che ai piedi del Torrazzo hanno espresso la loro anima di musicisti e di cantanti che nella bellissima piazza del Comune gremita hanno proposto i loro libri. Da quattro anni il primo fine settimana di giugno vibrano Le Corde dell’Anima nella città di Stradivari e Monteverdi e vibrano grazie ad una volontà dell’editore del quotidiano cittadino che in tempi di vacche magre ha sentito la responsabilità non solo di raccontare la vita quotidiana della città – lo fa dal 1946 – ma di contribuire alla valorizzazione delle potenzialità culturali di Cremona.

E allora la musica può farsi racconto, e allora tutti i generi: dalla classica al folk, dal pop al jazz hanno piena cittadinanza insieme ai racconti e romanzi di musicisti che all’arte del pentagramma devono formazione o passione, abilità narrativa o semplice incantamento. Nell’edizione del 2013 Salvatore Niffoi ha raccontato la sua Sardegna e ricordato Fabrizio De Andrè insieme a Dori Ghezzi e Massimo Bubola, oppure Lucio Dalla e la sua musica si sono fatte presenze grazie alla testimonianza d Marco Alemanno suo compagno degli ultimi vent’anni e il gruppo Marta Sui Tubi, oppure Niccolò Ammaniti si è raccontato accompagnato al piano da Vittorio Cosma, questo ben oltre la mezzanotte davanti a centinaia di spettatori. Tanti i volti e le voci, tanti gli incontri e confronti che hanno caratterizzato il fine settimana del 2 giugno scorso: da Daria Bignardi, al premio Pulitzer, Paul Harding che a Cremona ha presentato in anteprima mondiale il suo nuovo romanzo di cui Paolo Pierobon ha letto alcuni passi, dalla più celebre autrice di gialli della letteratura spagnola Alicia Gimenez Bartlet, a Pupi Avati che ha svelato l’insana passione per la musica e il jazz, piuttosto che il dialogo fra Tim Parks autore de Il sesso è vietato con la cantante Alice, entrambi in cerca di uno spazio di autenticità dell’anima, mediante la meditazione e gli antichi saperi orientali. Clara Sanchez ha dialogato con Antonella Ruggero e con l’attrice Federica Fracassi, il pianista Ramin Bahrami ha raccontato come Bach gli ha salvato la vita, piuttosto che Tess Gerritsen impegnata a svelare parte della sua ultima detective story con protagonista un violino e la stessa autrice in veste di violinista.

Insomma gli intrecci fra musica e letteratura sono stati tanti, imprevisti, pop e ricercati, inediti o semplicemente curiosi per tre intense giornate di festival che ha cadenzato oltre cento appuntamenti dalla mattina alla notte fonda avendo come scenari piazze e cortili di Cremona, bella e addormentata ma che per Le Corde dell’Anima mostra la sua bellezza inedita, discreta a sua volta, una sorpresa all’interno di un festival che ha saputo fare dell’eredità musicale e liutaria della città un pre-testo per narrare un racconto altro, per invitare migliaia di persone a vedere come si può far cultura con leggerezza e intelligenza chiedendo agli scrittori e musicisti di mettersi in gioco e al pubblico di partecipare con la sensibilità di chi va cercando quel gusto dell’ascoltare che si è perso e di cui si sente tanto bisogno. Ascoltare implica tener conto dell’altro e questo non può che essere un buon punto di partenza per rendere migliore il nostro mondo, o almeno tentarci….

Ultima modifica il Venerdì, 19 Luglio 2013 07:50
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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