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ALTO FEST 2013, festival internazionale d'arte e di interventi trasversali di Valentina Dall'Ara

Alto Fest 2013 Alto Fest 2013

Dal 3 al 7 luglio si è svolta a Napoli la terza edizione di ALTO FEST, festival internazionale d'arte e di interventi trasversali.
La particolarità di questo festival sta nell'uso particolare di luoghi privati come case, circoli, chiese, negozi, ristoranti, hotel, adibiti per l'occasione a spazi performativi e artistici.
Il festival, indipendente e autoprodotto, cresce di anno in anno e, per questa edizione, ha aggiunto al già ricco programma napoletano, due nuove città, Benevento e Caserta che dal 28 al 30 giugno hanno ospitato alcune performance.

L'organizzazione e la direzione artistica di Alto Fest fanno capo a TeatrInGestazione, gruppo teatrale attivo e presente sul territorio da molti anni.
Il tema di quest'anno è DARE LUOGO e lo scopo è una riqualificazione umana e urbana del territorio, attraverso metodi alternativi e innovativi, non più legati al tradizionale concetto di teatro e spettacolo ma fondati sulle relazioni e sugli scambi. La direzione intrapresa da TeatrInGestazione è basata su concetti fondamentali quali l'INCONTRO, inteso come scambio positivo - anche se a volte violento - che parte sempre da una relazione; la CURA verso i luoghi donati da privati cittadini, verso gli spettatori e gli artisti, verso le opere e le performance, verso la città; la CONDIVISIONE totale attraverso la costruzione di un luogo comune che può, alla fine, esistere ovunque. Alto Fest è la sintesi naturale dei suddetti princìpi che muovono la compagnia.

Per questa edizione sono stati scelti, tra un centinaio di proposte giunte in risposta al bando pubblicato on line, 27 progetti di altrettante compagnie e singoli artisti italiani e internazionali provenienti da Spagna, Cile, Polonia, Serbia, Libano, Kuwait.
Da segnalare le improvvisazioni di danza e musica del duo Ranieri + Moretti con Serendipity, la coppia Aljouder + Mansour (Kwait/Libano) con Party Digitale, sperimentazioni vocali ed elettroniche, i Progetto Brockenhaus con Pasoliniana, suggestioni tratte dai film del grande maestro romano, il duo Pietribiasi/Tedeschi con Freeze, intenso dramma moderno, Chiara Orefice con Studio su Figura 1, interpretazione fisica delle opere di Francis Bacon.
Per ogni spettacolo la relazione che si crea tra artista, spettatore e luogo è sempre diversa e particolare: il filtro non esiste e l'azione diventa ravvicinata, intima e autentica.
Degno di nota è anche Operappartamento, performance ideata e realizzata da Claudia Fabris, Antonino Talamo, Serena Gatti, i tre artisti che nella scorsa edizione sono stati segnalati dall'Osservatorio Critico di Alto Fest per il progetto di residenza in uno degli spazi donati.

Alto Fest elimina le distanze tra pubblico e artista, mostra una città privata, nascosta e quotidiana. Il festival nasce volutamente a Napoli, città che sa essere generosa, sa aprirsi alle diversità e sa ospitare.
Napoli rappresenta la possibilità di confronto, incontro e scontro, a partire dalla sua bellezza e dalle sue difficoltà.

Il risultato va oltre il concetto tradizionale di festival e si avvicina all'idea di 'contenitore culturale' nel quale far convogliare energie, idee e metodi alternativi di spettacolarità.

È il teatro moderno che deve arrivare alle persone, non viceversa, per questo motivo Alto Fest, in questi anni, è cresciuto in popolarità grazie alla sua capacità di dischiudere luoghi, rendendoli accessibili e alla portata di tutti.
In un mondo che si evolve rapidamente anche il teatro deve stare al passo coi tempi, non esiste più un luogo privilegiato dove agire ma i concetti di precarietà e trasformazione lo hanno reso capace di improvvisare e mutare a seconda delle necessità.

Ultima modifica il Sabato, 20 Luglio 2013 10:49
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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