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"Turandot" di Maurizio Scaparro al 59° Festival Pucciniano - di Francesca Camponero

Giovanna Casolla e Marcello Giordani in "Turandot" Giovanna Casolla e Marcello Giordani in "Turandot"

Torna a Torre del Lago Turandot e con lei torna Maurizio Scaparro, regista d'eccezione per questa messa in scena dell'opera per il 59° Festival Pucciniano. Una produzione coronata da grandi consensi per il cui progetto di regia del capolavoro pucciniano si è partiti dalla parola "Amore".
« Turandot – ha spiegato Scaparro - è una sfida di vita cantata alle stelle dove cinesi sono le figure "teatrali" e del nostro mondo, e di Torre del Lago, le passioni amorose chiuse lì in un segreto che non si svela ma che forse è per lui, e per noi, frammenti di vita che in modo diverso, in momenti diversi, è dato vivere». Nell'ultimo capolavoro di Puccini, Scaparro legge lo straordinario amore del maestro per il teatro ove in quest'opera più che mai si trova l'intento di fondere il grottesco che le maschere incarnano con l'eroico e il tragico dei due protagonisti. E così il tornare a Torre del Lago e rimmergersi nell'atmosfera pucciniana ha dato al regista quel senso evocativo giusto per costruire una regia legata al liberty che ricorda quella di Chini, primo scenografo dell'opera. Il supporto di Ezio Frigerio con le sue scene colossali e i preziosissimi costumi firmati dal Premio Oscar Franca Squarciapino hanno fatto il resto per regalare al pubblico del festival una splendida rappresentazione.
Turandot è andata in scena 13, 20 e 21 luglio e 8 e 24 agosto, avendo come protagonisti alcune delle voci straordinarie del panorama lirico internazionale: Giovanna Casolla (Turandot), Marcello Giordani (Calaf), Elena Mosuc (Liù- 13/ 21 luglio) Kristin Lewis (Liù – 8/24 agosto).
Facendo riferimento alla serata del 24 agosto, il primo atto è sembrato partire sottotono, dal primo momento la voce di Giordani è parsa poco adatta al ruolo e le altre voci soliste non uscivano fuori dal palco come avrebbero dovuto. Da qui qualche riflessione sull'acustica del Gran Teatro all'aperto che presenta qualche mancanza tecnica a riguardo. Per fortuna a riscattare il tutto è arrivata lei, la splendida Casolla ovvero la gelida principessa che la signora ha interpretato nella sua lunga e brillante carriera artistica sui palcoscenici di tutto il mondo in oltre 500 recite. Voce potente, limpida, senza alcuna sbavatura, che ad oggi fa mantenere alla Casolla il primato per questo ruolo. Il tenore Marcello Giordani, come detto, non ha convinto a pieno neanche nella celeberrima romanza Nessun dorma che ha lasciato il pubblico tiepido nell'emozione e parco negli applausi. Kristin Lewis è stata una Liù convincente e appassionata a cui si è perdonata la poca padronanza con la lingua italiana che penalizzava la limpidezza del suo cantato. Divertenti le tre maschere interpretate da Giovanni Guagliardo (Ping) Nicola Pamio (Pong), Francesco Pittari (Pong) le cui voci però non sempre uscivano fuori a dovere. L'orchestra diretta da Daniel Oren, che ha onorato il Festival Puccini del suo gradito ritorno (dopo essere stato acclamato sul podio di La Bohème nel 2012) ha risposto bene alla bacchetta del maestro, così come ottimi sono stati il Coro del Festival Puccini diretto da Stefano Visconti e il Coro delle Voci bianche del Festival diretto da Sara Matteucci.

Ultima modifica il Martedì, 27 Agosto 2013 11:20

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