Ogni spettacolo della Compagnia catalana La Fura dels Baus (La Furia dei Tori) è un evento. Qualcosa che ha a che fare col Teatro totale in cui le immagini e le musiche giocano un ruolo importante in grado di coinvolgere grandi e piccoli. Esterina Zarillo curatrice della regia e dei video di Afrodita y el juicio de Paris (Afrodite e il giudizio di Paride) lo spettacolo messo in scena nell'ampio spazio della Mostra d'Oltremare ha cercato di meravigliare gli oltre cinque mila spettatori avendo forse in testa il pensiero rivolto a quei due barocchi versi di Giovan Battista Marino per il quale: "E' del poeta il fin la meraviglia...chi non sa far stupir vada alla striglia". Uno spettacolo che aveva come filo conduttore quell'episodio della mitologia classica riconosciuto ormai come Il pomo della discordia, in cui si racconta di Eris (che significa discordia) la dea figlia della notte che pur non invitata alle nozze di Peleo e Teti, si presenta ugualmente alla cerimonia gettando una mela d'oro nel mezzo del banchetto su cui sta incisa la frase "Per la più bella". Dietro suggerimento di Zeus, le tre dee che aspiravano al titolo cioè Era, Atena e Afrodite, decidono di affidare il giudizio a Paride. Tutte offrono qualcosa: Atena la vittoria in guerra, Era tutta l'Asia, Afrodite l'amore di Elena. Paride sceglie quest'ultima, consegna la mela ad Afrodite e poi scoppierà la guerra di Troia. Episodi che vengono spettacolarizzati con il coinvolgimento d'una gigantesca gru che aggancia le tre dee vestite di bianco e le depone danzanti sul palco centrale, in cui staziona uno schermo che manda curiose immagini di uomini-arieti o con tre facce, mentre da un'alta superficie di lato, illuminata di viola, scende strisciando giù Paride proteso poi a prendere il pomo grande come un grosso pallone dorato. Adesso rotola minacciosa tra il pubblico un'enorme palla, fatta di teli bianchi che scoppietta rosse scintille, forse una mela amplificata, e in alto dondola una struttura somigliante ad una pigna sbuffante vapori biancastri, forse fumi d'incenso, con un nugolo di personaggi in tuta bianca agganciati ai lati. Sembra di stare in un grande circo all'aperto con gli spettatori che seguono gli avvenimenti fotografando o riprendendo le esibizioni dei tantissimi figuranti volanti. Bellissima l'immagine della nascita di Elena all'interno d'un sacco volante che secerne acqua sul pubblico; curiosa quella sorta di gigantesco burattino-automa con le sembianze di Afrodite che passeggia tra il pubblico; affascinanti quelle figure geometriche colorate d'azzurro, d'arancio, di rosso composte da più di quaranta personaggi legati a dei fili e fatti muovere dalla solita gru; poetico quel cavallo alato che porta via in sella la bella Elena e Paride, festeggiati in chiusura con giochi d'artificio del colore dell'oro. Viva l'amore. Consuetudine della Fura dels Baus è che ogni esibizione s'accompagna con le persone della città dove si realizza lo spettacolo, così quei tantissimi giovani reperiti e assunti a Napoli, non dimenticheranno certamente questa esperienza unica e altamente acrobatica.
“Afrodita Y El Juicio De Paris” a cura de La Fura dels Baus alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta per Napoli Teatro Festival 2015.- di Gigi Giacobbe
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Festival - Rassegna Stampa
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