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(CINEMA) - "Serenity - L'Isola dell'Inganno" di Steven Knight. E' proprio l'Isola che non c'è

"Serenity - L'Isola dell'Inganno" di Steven Knight "Serenity - L'Isola dell'Inganno" di Steven Knight

Serenity - L'Isola dell'Inganno
di Steven Knight
Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Djimon Hounsou, 
Diane Lane, Jason Clarke
USA 2019

E' proprio l'Isola che non c'è

Baker Dill (McConaughey) vive nell'isola tropicale di Plymouth e si guadagna da vivere pescando ed accompagnando i turisti a pesca di grandi prede con la sua barca Serenity. Da qualche tempo si è fissato nel volere catturare un grossissimo tonno, da lui battezzato Justice, che sfugge sempre alla sua lenza. Un giorno è in mare con il suo secondo Duke (Hounsou) e con due turisti (Michael Richards e David Butler) sbronzi di birra e il tonno abbocca; i due passeggeri si svegliano dal torpore e reclamano (come da contratto) di tirarlo su loro ma Baker, quasi in trance, li minaccia con un coltello e continua a dare lenza al pesce ma, quando fa per tirarlo su, ancora una volta il filo si spezza e Justice nuota via. I due turisti, ovviamente, non lo pagano e tutta l'isola – come sempre gli accade – è a conoscenza dell'accaduto. Ape (Ron Hobbs), il proprietario dell'unico bar-ristorante, cerca di dissuaderlo dall'accanimento della pesca al tonno che (così dice) "esiste solo nella tua mente" e la sua amante, la matura Constance (Lane), dopo aver fatto l'amore e avergli dato un po' di soldi, gli dice più o meno la stessa cosa. Lui non intende desistere e, per non coinvolgerlo nella propria ossessione e affinché trovi un lavoro più sicuro, accusa Duke di portare iella e di essere, perciò, la causa dei suoi fallimenti; l'amico, ferito da quelle parole, se ne va. Poco dopo arriva sulla barca, l'elegante e bellissima Karen (Hathaway), ex-moglie di Baker (lei però lo chiama John) e madre del loro figlio Patrick (Rafael Sayegh); lei fa la carina ma lui – ancora inasprito per come la fine del loro amore – le chiede quale sia il vero motivo del suo arrivo. Karen, messa alle strette, gli racconta che il ricchissimo e potente marito Frank Zariakas (Clarke) è violento e alcolizzato, la picchia spesso e terrorizza Patrick, il quale, per difesa, sta sempre chiuso in camera davanti ad un computer; lei lo ha convinto ad andare nell'isola per una battuta di pesca, avendo in mente un piano: una volta in alto mare, Baker lo getterà agli squali, salvando così il figlio e guadagnando 10 milioni di dollari. Lui rifiuta, non solo di ucciderlo ma anche di portarlo a pesca. Passa una notte agitata e tutti gli isolani sembrano a conoscenza della vicenda. L'indomani mattina, Frank è sul molo con in tasca 10.000 dollari d'ingaggio e Baker, strada facendo, incontra Duke che, dicendogli di aver capito che lui lo aveva offeso per lasciarlo libero, lo convince ad accettare il cliente ma solo per andare a pescare. Durante la traversata, il milionario racconta con disprezzo e rabbia del figliastro, pronunciando, nei fumi dell'alcool, vaghe minacce. Baker ha – come sempre – la sensazione che Patrick gli parli da lontano. Giunti a terra, lui girovaga angosciato mentre Frank va nel quartiere povero alla ricerca di prostitute-bambine. In piena notte Baker va alla barca e lì lo raggiunge Karen con la quale fanno sesso e lui, che ha visto i segni delle frustate sulla sua pelle e che continua ad essere ossessionato dalle richieste di aiuto che sembrano giungergli da figlio, si convince ad eseguire il piano omicida. Tornando a casa, trova sulla porta il rappresentante Reid Miller (Jeremy Strong), che da giorni lo cercava affannosamente. Questi dice di essere lì per dargli in prova uno scandaglio per tonni ma, messo alle strette, lascia intendere di sapere che quello che sta succedendo è parte di un oscuro disegno. Duke, per impedire a Frank di salire sul peschereccio, ha ingaggiato dei teppisti che lo massacrano; ora lui è troppo malconcio per uscire ma Karen lo convince. Intanto Baker caccia Duke per essere solo con Frank ma Samson (Garion Dowds), il figlio di Constance si infila nella barca e, quando sono in mare, si offre di fare da secondo....
Steven Knight è uno sceneggiatore di successo: ha esordito con Piccoli affari sporchi di Stephen Frears e ha partecipato, tra gli altri, agli script di La promessa dell'assassino di David Cronenberg, Allied – Un'ombra nascosta, Millennium – Quello che non uccide. Ha esordito alla regia con Redemption – Identità nascoste, regalando a Jason Statham la prima vera occasione attoriale nella sua carriera di action-hero, ha poi scritto e diretto il sorprendente Locke ed ora si cimenta con una sorta di doppio film. Serenity, infatti, parte come un noir tradizionale: c'è la dark lady e l'uomo che lei ha distrutto e che continua a voler usare per i propri fini. Siamo, diremmo, dalle parti de La fiamma del peccato di Billy Wilder, de Le catene della colpa di Jacques Tourneur, del suo remake Due vite, una svolta di Taylor Hackford, di Brivido caldo di Lawrence Kasdan ma segnali sempre più insistenti ci portano nel paranormale con echi di vari film: The game di David Fincher, The Truman show di Peter Weir, Il sesto senso di M. Night Shyamalan, Frequency – Il futuro è in ascolto di Gregory Hoblit, Shutter Island di Martin Scorsese, I guardiani del destino di George Nolfi. Tutte queste citazioni non sono un mero esercizio cinefilo ma sottolineano come Knight- autore anche di romanzi fantasy – si sia lasciato prendere la mano da un elaborato troppo confuso. Probabilmente se si fosse accontentato di un onesto thriller con la sorniona Hathaway, il cattivo doc Clarke, la sensuale milf Lane e un McConaughey, che – smessi i tratti stravolti da Oscar di Dallas buyer club e The wolf of Wall Street – sembra aver voglia di tornare ai vecchi ruoli di maschio oggetto di desiderio, avremmo avuto un film ben fatto e una storia di solido stampo. Così non è e, in patria, il pasticciato Serenity è stato un flop epocale.

Antonio Ferraro

Ultima modifica il Sabato, 20 Luglio 2019 20:47

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