La proposta, che rientrava nel quadro delle iniziative per la celebrazione della Giornata della Memoria, era allettante e prometteva qualcosa di particolare: una lezione-concerto che avrebbe alternato, collegandole, parti di intervista a Marcello Martini, figlio di un partigiano che ha vissuto sulla propria pelle, a soli 14 anni, la deportazione nel campo di Mauthausen, e l'esecuzione di brani della tradizione klezmer, musica propria della cultura ebraica.
L'intervista, risalente ad alcuni anni fa, è stata proposta in due momenti selezionati ed è stata toccante; colpiva in particolare la leggerezza con cui Martini raccontava di eventi spaventosi e terribili senza sottolineare troppo la tragicità dei fatti e il fatto che parlasse di se stesso giovanissimo con un certo distacco.
Forse volutamente, nel selezionare le parti di intervista, pensando ad un pubblico di giovanissimi si è voluto attenuare la drammaticità degli eventi in oggetto, dimenticando i ben precisi scopi per cui è stata istituita la Giornata della Memoria.
Quanto all'esecuzione dei brani ad opera del quintetto Muzikobando, alcuni dei quali cantati, va detto che i musicisti, veramente bravi, hanno proposto musica molto gradevole: i suoni del violino, della viola, del contrabbasso, della fisarmonica e della chitarra garantivano un'atmosfera dolce e delicata.
Ma è mancato qualcosa: non si riusciva a ricondurre l'esecuzione al tema dominante dell'evento. Lo spettacolo ha lasciato così un senso di incompiutezza. Presentato in forma ridotta, ha lasciato spiazzato il pubblico che ha tardato ad abbandonare la sala.
MUSICA TOCCANTE MA NON BASTA PER COGLIERE LA DRAMMATICITA' DELL'EVENTO
MUSICA TOCCANTE MA NON BASTA PER COGLIERE LA DRAMMATICITA' DELL'EVENTO
Estefania Poli, III B Liceo Scientifico Galilei Crema
Non ha convinto la rappresentazione di Un adolescente in lager, proposta il 21 gennaio al Teatro San Domenico di Crema per un numeroso pubblico di studenti delle scuole superiori cittadine.
La Redazione
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