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AMERICANO A PARIGI (UN) - coreografia Luigi Martelletta

Un Americano a Parigi Un Americano a Parigi coreografia Luigi Martelletta. Foto Antonio Agostini

Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini
George Gershwin
Nuova Edizione
libretto Riccardo Reim
coreografia Luigi Martelletta
scene e costumi Giuseppina Maurizi
light designer Stefano Pirandello
corpo di ballo Simona De Nittis, Francesca Pagani, Chiara Giuli, Marta Marigliani, David Samà, Stefano Muia, Alessio Ciaccio
Teatro Quirino, Roma 4 - 16 ottobre 2011

www.Sipario.it, 18 novembre 2011

In avvio la "Compagnia Nazionale Raffaele Paganini" sembra intenta ad usuali esercizi di prove di ballo: ma subito dopo prevale l'attrazione del giovane compositore George Gershwin per Parigi e la "cultura del Vecchio Continente" – come detto nella sintetica locandina dello spettacolo.

Ed all'insegna delle Folies Pigalle ecco irrompere in palcoscenico, una dopo l'altra, agili danzatrici della Compagnia Almatanz: vestite di corte tuniche a vivaci colori si muovono sulla base di una chiara impostazione classica, ma vivacizzata da scatenati movimenti delle braccia e da sapienti incontri-scontri con i partner maschili...

Talvolta è una sola donna a destreggiarsi tra gli atletici compagni, o due contro uno – sempre con movimenti eleganti ben calibrati dal coreografo Luigi Martelletta che sfoggia una buona dose di inventività. Il tutto ovviamente sull'onda della musica di George Gershwin, che il pubblico riconosce subito quali brani del celebre "Americano a Parigi"!

Di tanto in tanto anche Raffaele Paganini entra nel gioco della danza, descrivendo in volo ampi cerchi lungo il perimetro del palcoscenico... A volte si mescola al gruppo dei danzatori con rapidi passaggi, quasi a perfezionare gli atteggiamenti dei comprimari con invisibili suggerimenti.

Almeno una volta, tuttavia, Paganini si esibisce con una sola partner, avviando la performance da un piccolo divano posto al lato del palco: l'azione della coppia – con evidente messaggio erotico – si sviluppa in perfetta sincronia e con l'ausilio di un lungo panno in cui la donna s'avviluppa per emergerne con estrema scioltezza.

Vogliamo ancora citare la danza dell'intero gruppo, dove spiritosamente, gli interpreti – vestiti da pittori e con tanto di cavalletto – finiscono per lasciare l'impronta delle mani intrise di colori sul succinto abito di una passante o modella che sia!

Lo spettacolo della Compagnia Paganini – sempre ben calibrato – lascia nello spettatore un lodevole senso di appagamento, per la precisione e la grazia dei movimenti – ai quali non è certamente estranea la musica di George Gershwin detta dell'Americano a Parigi...

Un plauso incondizionato va inoltre allo coreografo Luigi Martelletta al quale non è certamente mancato il sostegno del bravo Raffaele Paganini.

Eccellente avvio della stagione teatrale del Quirino, che si propone ricca d'eventi: alcuni in effetti sono gradite riprese della passata stagione – come lo spettacolo di Massimo Ranieri (Chi nun tene coraggio...), già in dirittura di arrivo in ottobre. A seguire un testo di Balzac con Geppy Gleijeses; una inconsueta "Favola" di e con Filippo Timi. Ed ancora Woody Allen, Luca de Filippo, Viviani, Goldoni, e immancabile Shakespeare (La Bisbetica Domata) con regia di Armando Pugliese.

Ferdinando Bevilacqua

Ultima modifica il Venerdì, 22 Febbraio 2013 00:15
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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