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BASTARD SUNDAY – coreografia Enzo Cosimi

“Darkmoon”, coreografia Enzo Cosimi. Foto Piero Tauro “Darkmoon”, coreografia Enzo Cosimi. Foto Piero Tauro

fonte Pier Paolo Pasolini 
coreografia Enzo Cosimi
con Chiara Ameglio
figura Luca Della Corte
video e progetto visivo Enzo Cosimi
musica originale Robert Lippok
organizzazione Pamela Parafioriti
regia Enzo Cosimi
produzione Compagnia Enzo Cosimi, Mic, Teatro Comunale di Ferrara, Auditorium Parco della Musica di Roma, Festival Dissonanze 
Festival Danza in Rete 2025 
Vicenza, Ridotto del teatro Comunale, 15 marzo 2025 

www.Sipario.it, 24 marzo 2025

C’è la voce di Giuseppe Pelosi, detto Pino, all’inizio e per alcuni minuti. E c’è l’ombra di Pasolini, Pier Paolo, l’ enorme poeta, il grande intellettuale di cui tutti oggi abbiamo ancora bisogno. E’ raggelante sentire la confessione del ragazzo di allora, di Pelosi, la testimonianza su come è andata, secondo quella versione del ragazzo di vita che assieme a Pasolini seppur molti anni dopo si è portato nella tomba quello che davvero è successo quella sera del 2 novembre 1975. Mettiamo a fuoco: è l’omicidio di Pasolini, che segna una svolta importante nella cultura italiana, uno spartiacque che ha spaccato un’epoca, da lì in poi è come fosse venuto giù il diluvio. Lui, così grande, così ossessionato e ossessivo, così poeta e uomo sensibile, persona di cultura, muore per mano proprio di Pelosi, riconosciuto colpevole secondo la sentenza definitiva. Enzo Cosimi col suo spettacolo che nasce più di vent’anni fa continua a portare in scena Bastard Sunday, potente ma quanto meno criptica e ardua visione su Pasolini, su quella sera, costellata in scena di simboli. Una sedia, un pallone, un carnefice mascherato, un megafono che serve a mimare gli anni caldi di una rivoluzione che veramente non avverrà mai, un pugno chiuso. L’ultimo mondo di Pasolini, e qualcosa di quegli anni roventi. E l’anima del poeta che danza scatenata, fervida e per certi versi asessuata, nuda, prevalentemente e veramente. Dove il sesso, inteso come organo sessuale della performer, in questo caso diventa rappresentativo all’ennesima potenza, con la danzatrice scatenata e sofferente, donna sì, ma rappresentante di una sessualità unica. E tutt’intorno, sempre metaforicamente, l’idroscalo ostiense, mentre sullo schermo dietro ai due danzatori scorre inesorabile un video in bianco e nero con un’auto di un marchio preciso a ricordare l’auto stessa di Pasolini, quella sera, un’auto che fa un percorso che non si vede ma è continuo. Come ricorderà lo stesso coreografo nell’incontro successivo col pubblico, rappresenta il reale percorso dal ristorante Biondo Tevere, dove Pasolini e Pelosi hanno di fatto consumato l’ultima cena, allo stesso idroscalo di Ostia dove tutto è finito, con annessi e connessi probabilmente a noi sconosciuti  in parte e tali rimarranno. Con una colonna sonora, di Robert Lippok, come lo spettacolo, uguale, che è un colpo allo stomaco fatta di suoni angoscianti eppure così intimi in questa storia, anch’essi rappresentativi. Inquietante e opprimente, disturbante per qualcuno (a sentire in platea) Bastard Sunday cerca di portare emozioni a non finire grazie all’eclettica e nuda, selvaggia performance di Chiara Ameglio, e della figura Luca Della Corte, compagno tutt’altro che secondario, che assieme formano un duo affiatato, riguardoso e violento, stremato e schiacciato dall’evento narrato. La Ameglio e Della Corte non si risparmiano di certo, in fin dei conti caricarsi sulle spalle un mito annientato e distrutto non può essere un passaggio artistico qualsiasi. Quell’anima poetica, dopo la scomposizione soppressiva passa direttamente al martirio e a diventare, sempre in un trionfo di simboli, una regina d’Africa, pelle colorata, sensazione forte, fortissima,  quel pugno nello stomaco. Ma qualche perplessità rimane, nonostante la durezza possa essere poesia, e l’intento di Enzo Cosimi, grande nome della danza contemporanea, nobile.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Marzo 2025 13:46

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