Di Petr IlÍc Cajkovskij
Balletto in tre atti
Latvian National Ballet di Riga
Libretto: Ivan Vresolozskij e Marius Petipa
Coreografia e regia Alvars Leimanis
Scene e costumi Inara Gauia
Luci Karlis Kaupuzs
Direttore d’ Orchestra Martins Ozolins
Principessa Aurora Sabine Stroksa
Principe Desire’ Philip Fedulov
Fata dei Lilla’ Alise Prudane
Fata Carabosse Annija Kopstale
Principessa Florine Jolanta Lubeja
Fata Canari Finnian Patrick Hepting
Re Florestian Ints Rozins
Regina Aishe Sila
Altre fate Krista Strausa, Paula Lieldidza, Baiba Vitola, Paulina Druka, Izabella Urtane, Laine Paike
I Quattro pretendenti: Raimonds Martinovs, Victors Seiko, Darius Florian Katana, Aeden Conefrey
Paggi: Robert Nae, Fabio Sonzogni, Finnian Hepting, Emils Ungurs, Artioms Psenicnikovs
Gatto con gli stivali: Kirils Baiduks
Cappuccetto Rosso: Alisa Tomkovica
Il Lupo: Robert Nae
Cenerentola : Izabella Monastirlsa
Gioielli: Paula Kolbina, Baiba Vitola, Paulina Druka
Teatro Lirico di Cagliari dal 13 al 18 maggio 2025
Lei, la Bella Addormentata, può rappresentare tutto: l’ ideale, la coscienza, il destino, l’amore... Le grandi fiabe, come i miti, si prestano a mille interpretazioni. Meglio, allora, non rincorrerle, e goderne l’incanto nel celebre balletto che ne esprimere e esalta le mille emozioni. Per Nureyev la Bella addormentata è il “ Parsifal del balletto”. Come, del resto, il Tristano e tante altre storie di caduta e redenzione. A interpretarla, al Lirico di Cagliari, il balletto dell’Opera nazionale di Riga, diretto da Aivars Leimanis, che ha rielaborato la vecchia, mitica coreografia di Marius Petipa. Una gioia degli occhi. Costumi sontuosi, a tinte delicate, nero e sinistro, invece, quello della maga Carabosse, e su quella festa di luci e di colori scende, a metà del secondo atto, un velo che avvolge la scena della partenza in barca dei due innamorati in una impalpabile aura di sogno. Quanto agli aspetti più tecnici, Leimanis è notoriamente un perfezionista: “I danzatori devono avere uno stile impeccabile – dice in una intervista – essere perfetti nella posizione delle mani e dei piedi...” E i risultati di tanto rigore sono lì, evidenti: Aurora è splendida, precisione e leggerezza (due virtù cardinali) e grande naturalezza che fa apparire facile ciò che facile non è. Con quel tocco di sorridente umanità che addolcisce la tecnica e il personaggio. Carabosse, decisa, viperina, sprizza perfidia ad ogni passo. Ma controlla al millimetro ogni gesto, ogni piega del suo volto. La fata Canari mima alla perfezione il conguettio dell’uccellino con un frullio di gesti. Lui, il principe Desirè, esprime grazia e potenza. “ Ai tempi di Petipa – dice ancora Leimanis – ai ballerini era richiesto soprattutto di sostenere le ballerine, piuttosto che danzare da soli. In questo balletto ho voluto aggiungere più coreografie per i danzatori e soprattutto per il Principe nella scena della foresta....”. Parimenti espressivi e precisi le decine di ballerine e ballerini nei ruoli di pretendenti, paggi, fate, ciambellano re e regina e poi, nel terzo atto, il Gatto con gli stivali, Cappuccetto Rosso, Il Lupo, Diamante, i Gioielli, Cenerentola, il Principe... insomma tutto il Gotha della favola europea. Eccellente la coordinazione di ballerini e orchestra: solo pochi scarti di qualche frazione di secondo, per il resto perfetta sincronia negli attacchi e nelle chiusure. L’ orchestra del Lirico di Cagliari era magnificamente diretta dal maestro Martins Ozolins, direttore dell’Opera Nazionale di Riga. Teatro mai così affollato, e grandi applausi per tutti. Attilio Moro