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BALLET BLACK - coreografie Martin Lawrance, Christopher Marney, Arthur Pita

"A Dream Within a Midsummer's Night Dream" coreografia Arthur Pita "A Dream Within a Midsummer's Night Dream" coreografia Arthur Pita

direzione artistica di Cassa Pancho
Coreografie: Martin Lawrance, Christopher Marney, Arthur Pita
Musiche: Paul Hindemith, Pyotr Il'Yich Tchaikovsky, Maurice Ravel, George Frideric Handel,
Moisés Vivanco, Cole Porter, James Shelton, Lorenz Hart & Richard Rodgers
Produzione: tour organizzato in esclusiva da Just in Time – Mauro Diazzi
Trieste, Politeama Rossetti 11 novembre 2014

www.Sipario.it, 26 novembre 2014
Il Black Ballet, compagnia inglese di danza creata per dare opportunità e visibilità ai ballerini di discendenza africana e asiatica, approda a Trieste per offrire una performance d'effetto.
Fondato nel 2001 con il supporto della Royal Opera House di Londra, l'ensemble propone un repertorio che attinge alla tradizione classica parimenti alle coreografie più significative della contemporaneità (Liam Scarlett, Shobana Jeyasingh, Will Tuckett, Richard Alston e Martin Lawrence). L'obiettivo finale - anche se dichiaratamente visto come fallimentare - è quello di ottenere un cambiamento fondamentale nel numero di ballerini non occidentali che possano far carriera nelle compagnie di balletto tradizionale.
Non si può certo continuare a ignorare il loro talento, dopo aver visto uno show così dinamico ed originale. In particolare la prima esecuzione italiana della nuovissima coreografia "A Dream Within a Midsummer's Night Dream" del portoghese Arthur Pita ha sorpreso il pubblico con la sua spensierata e fresca interpretazione della pièce del bardo, cullata dalle volute solenni e barocche di Händel contaminate da Vivano, Porter, Shelton, Hart & Rodgers. Seduttiva e divertente, questa lunga versione del capolavoro shakespeariano, introdotta da un Puck donna en travesti immagina una foresta di follie ed imprevisti, onirica fino al parossismo, dove l'amore vero e la passione più autentica nel finale fioriscono. I danzatori, atletici e sinuosi, ammaliano tratteggiando rapporti interpersonali allusivi con i movimenti e la plasticità dei loro corpi vestiti di colori, in un'atmosfera di magico incanto. Così come sospesi, ambigui e volubili sono i rapporti tra uomo e donna nel doppio duetto "Two of a Kind" di Christopher Marney su musiche di Tchaikovsky e Ravel. Enigmatico e disarmonico, infine, "Limbo" (partitura di Hindemith) firmato nei passi da Chistopher Marney che esplora lo spazio alla ricerca di astratti disequilibri ed inaspettate assimetrie.

Elena Pousché

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Novembre 2014 09:01

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