Di: Alan Menken, Howard Ashman e Tim Rice
Scene: Stanley A. Meyer
Costumi: Ann Hould-Ward
Luci: Natasha Katz
Parrucche: David H. Lawrence
Direzione dei combattimenti: Rick Sordelet
Disegno illusioni: Jim Steinmeyer
Marionette: Basil Twist
, Musiche: Alan Menken
Regia: Rob Roth
Coreografie: Matt West
Produzione: Disney Theatrical Productions, NETworks e Broadway, Entertainment Group
Trieste, Politeama Rossetti 26 novembre 2014
Un allestimento che restituisce le sorprese di un libro pop up - ormai in trionfale tournée da vent'anni - approda in Italia per riproporre l'acclamata storia firmata Disney de La Bella e la Bestia. Direttamente dal cast creativo di Broadway ecco allora un musical che ha fatto epoca, appassionando attraverso una sofferta storia d'amore, in cui appaiono buffi ed inaspettati personaggi, ma anche ammonendo grandi e bambini sul valore ingannevole delle apparenze poiché la vera bellezza è quella che non si vede. Un mondo incantato insomma, molto aderente dal punto di vista figurativo all'omonimo film d'animazione (premio Oscar) uscito nel 1991, pronto a dispiegare una quantità inenarrabile di artisti, mezzi e maestranze. Basti pensare che i 30 performers, tutti per altro di altissimo livello, versatili nella recitazione così come nel canto e nella danza, nel corso dello spettacolo si preparano a cambiare ben 81 parrucche ed hanno a disposizione 580 elementi di costume. A questo si aggiungono gli effetti speciali (con innumerevoli cambi scena) che lasciano il pubblico letteralmente sbalordito (in primis la "pioggia di scintille" che cade sul corpo della Bestia per poi, con un incredibile movimento levitazionale, trasformarla in un avvenente principe e rompere l'incantesimo), i fantasmagorici make-up e un'orchestra esuberante dal vivo.
I giovani interpreti scelti per ricoprire il ruolo della coppia non deludono: Belle, ragazza emancipata ed altruista, intellettualmente vivace ed attratta dai libri; è Hilary Maiberger, spigliata e dalla vocalità brillante; Darick Pead da vità invece a Beast, regalandole una ferinità vigorosa all'inizio ma poi sempre più contenuta, davvero bravo nel tratteggiare un personaggio così dinamico e in continua evoluzione sia nella voce che nei difficili movimenti. Risulta convincente nell'intento di farsi amare prima che la rosa fatata sfiorisca, cogliendo tutta la seducente poesia della storia.
Le musiche trascinanti (spartito di Alan Menken, liriche dii Howard Ashman e Tim Rice), la presenza scenica d'effetto degli altri personaggi caricaturali (fra tutti Gaston, Lumière e Wardrobe) e l'accurata fluidità coreografica fanno poi il resto, componendo uno show difficile da dimenticare.
Elena Pousché