mercoledì, 22 gennaio, 2025
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CENERENTOLA - coreografia Frederick Ashton

"Cenerentola", coreografia Frederick Ashton. Foto Andrej Uspenski, ROH "Cenerentola", coreografia Frederick Ashton. Foto Andrej Uspenski, ROH

Balletto in tre atti
Musica di Sergey Prokofiev
Coreografia di Frederick Ashton
Scene di Tom Pye
Costumi di Alexandra Byrne. Luci di David Finn
Video Designer: Finn Ross. Illusionista: Chris Fisher
Staging: Gary Avis, Wendy Ellis Somes
Con: Marianela Nuñez, Reece Clarke, Claire Calvert, Gary Avis, Luca Acri e gli artisti del Royal Ballet.
Coproduzione The Royal Ballet/The National Ballet of Canada.
Orchestra della Royal Opera House. Direttore: Jonathan Lo
LONDRA, Royal Opera House, dal 3 dicembre 2024 al 16 gennaio 2025

www.Sipario.it, 7 gennaio 2025

Cenerentola e la festive season del Royal Ballet

Irrinunciabile è, per i ballettomani d’Oltremanica, la festive season del Covent Garden e del Royal Ballet che ogni anno immancabilmente programma i classici più amati e le intramontabili storie tradotte in iconici spettacoli di danza così apprezzati dal folto pubblico londinese. È il caso, per esempio, della Cenerentola firmata da Sir Frederick Ashton nel 1948 e nel tempo diventata un capitolo immancabile del peculiare repertorio della troupe e che oggi torna nel nuovo allestimento già programmato dalla Royal Opera House nel 2023 dopo dieci anni di assenza del titolo dal palco più prestigioso del West End.

La nuova edizione proposta si affranca definitivamente dai precedenti allestimenti prediligendo, di converso, un mélange di ambientazioni che sembrano giovare di plurimi riferimenti a diverse arti performative. Nell’impegno si cimenta Tom Pye che cura le scenografie riuscendo nell’intento di restituire una credibile e autentica ambientazione casalinga, nel segmento iniziale del primo atto, seguita da una sbalorditiva metamorfosi che predilige il pedissequo riferimento alla natura e all’incedere delle stagioni culminato in un meraviglioso cielo stellato poco prima del secondo atto, se non appaiono ardite le proiezioni in video di Finn Ross non sorprende l’ambientazione del ballo a palazzo qui tramutata in un garden party outside. Quanto ai costumi di Alexandra Byrne sono privilegiati i tenui cromatismi per i personaggi principali del balletto, sfrontata la varietà di colori per le Fairies of the Seasons.

Se salvaguardato è l’English style del lavoro coreografico firmato, in illo tempore, dall’indimenticato Founder Choreographer del Royal Ballet, è da segnalare che è stata inevitabilmente rimaneggiata l’identità delle sorellastre al fine di traghettare lo storico divertente profilo dei due personaggi per la più efficace fruizione del pubblico odierno: il risultato è riuscito anche grazie alla maestria di Gary Avis e Luca Acri impegnati nella recita seguita qui a Londra, con loro è perfettamente reso l’intento di rendere i due personaggi quali irrimediabili fashion victims. Se fluttuante è l’esecuzione tecnica di Claire Calvert nei panni della Fata Madrina, di prim’ordine sono le nuances che Marianela Nuñez conferisce alla protagonista e solidi i chiaroscuri ravvisabili nel Principe di Reece Clarke: con loro è rispolverata con maestria e impeccabile tecnica l’iconica e proverbiale estetica di questa coreografia che nell’organica musicalità del lavoro, nelle netti e improvvise modifiche delle dinamiche, nei minuti caratteri delle petite batterie e nell’ineludibile e complessiva eleganza pennella i tratti specifici del balletto inglese qui pedissequamente salvaguardato. Ventitré le recite in scena al Covent Garden fino al 16 gennaio.

Vito Lentini

Ultima modifica il Lunedì, 13 Gennaio 2025 21:16

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