Ideazione e regia Beppe Menegatti
Scene e costumi Elena Puliti, Disegno luci Patrizio Maggi
con Vladimir Vassiliev e Carla Fracci
Attori Italo Dall’Orto, Cosimo Manicone
Danzatori Alessandro Molin, Giuseppe Picone, Laura Comi, Manuel Paruccini, Alessia Barberini, Gaia Straccamore, Alessandra Amato, Claudia Bailetti, Annalisa Cianci, Eva Cornacchia, Micaela Grasso, Viviana Melandri, Cristina Mirigliano, Domenico Casedonte, Claudio Cocino, Vito Mazzeo, Gerardo Porcelluzzi, Francesco Sorrentino, Valerio Lunadei, Alessio Passaquindici
Pianisti Gregorio Nardi, Ju Ping Song, Percussionista Jonathan Faralli
Teatro Nazionale, Roma gennaio 2009
E' ancora in fase di rodaggio lo spettacolo, dedicato al geniale inventore dei Ballets Russes, che ha debuttato martedì al Nazionale. Molto, si spera, potrà migliorare col procedere delle repliche. Ma alcune cose hanno convinto subito e val la pena ricordarle.
Ha funzionato - ed era un punto di passaggio particolarmente difficile - la scena della seduzione fra Diaghilev e il sedicenne Nijinskij: grazie alla bravura di un artista sensibile come Vladimir Vassiliev, alla già ben temperata sensibilità di un giovanissimo come Valerio Lunadei e a una coreografia, di Luc Bouy, calibratissima.
Ha funzionato, egregiamente, il Fauno di Alessandro Molin e l'ideale passaggio fra il Nijinskij-pazzo di Vassiliev e il suo doppio, il Fauno-Molin. Anche qui son entrate in risonanza due simili sensibilità artistiche, con esito felice. Elettrizzante l'Apollo di Giuseppe Picone (nel'interpretazione un po' più dionisiaco che apollineo) e favolosi i costumi originali, con cuffietta, delle Muse.
Diverse altre cose non hanno funzionato. Peccato.
Donatella Bertozzi