Stampa questa pagina

E UNA SERA... CHOPIN - coreografia Giorgio Mancini (IN STREAMING)

"E una sera … Chopin", coreografie G. Mancini "E una sera … Chopin", coreografie G. Mancini

Balletto classico – Sogno romantico in un atto da Chopiniana
Coreografie Giorgio Mancini
Musica Frédéric Chopin
Da una ricostruzione di Lola de Ávila
Costumi Anna Biagiotti
Luci Fabrizio Marinelli
Scene Andrea Miglio
Con Alessandra Amato, Claudio Cocino, Damiano Mongelli e con il corpo di ballo e i solisti del Teatro dell’Opera di Roma
Pianista Renata Russo
Regia video Maxim Derevianko
Teatro dell’Opera di Roma
Direttore artistico Alessio Vlad
Direttore del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato
Registrato il 2 aprile 2021
Disponibile gratuitamente sulla piattaforma online ITsART

www.Sipario.it, 5 maggio 2021

Qualcuno ha detto che i sogni sono risposte a domande che non sappiamo ancora di porci, o forse a domande che non abbiamo il coraggio di farci. Comunque sia, sognare i rende liberi di vivere la vita e i momenti che vorremmo, anche quando farlo davvero non è possibile. Ed è proprio quello che ha fatto il coreografo Giorgio Mancini, immaginando un sogno in un periodo in cui bisogna ancora fare i conti con le chiusure e con la pandemia, per un settore in cui spesso ogni ripartenza sembra essere incompleta e ogni riapertura essere seguita da un nuovo stop. Un regno impalpabile, etereo e immaginario come quello delle Silfidi, un Poeta che descrive e racconta con i gesti e con il movimento ciò che a parole non si potrebbe dire, alla ricerca di un ideale: quello dell’amore, che nasconde dietro sé anche il continuo inseguire della giovinezza e della voglia di vivere, ma di vivere per l’amore e con l’amore, altrimenti che senso avrebbe? Tutto questo è certamente un continuo rispecchiarsi del balletto, senza storia come quelli romantici ottocenteschi, con la realtà contemporanea che ricerca nei sogni la forza per andare avanti, senza farsi spezzare le ali, proprio come quelle delle Silfidi. Lo stile della composizione coreutica, infatti, riprende proprio Les Sylphides di Fokine, dalla ricostruzione di Anton Dolin, riadattata alle caratteristiche artistiche del Corpo di Ballo. Particolare importante: in scena, a vista e illuminato da un cono, è presente anche il pianoforte con la bravissima Renata Russo che vola letteralmente con le sue dita meravigliose, trasportandoci sulle soavi e leggerissime musiche di Chopin in un universo dolce, onirico, quasi parallelo, dall’atmosfera rarefatta e un po’opaca, che racchiude la magica visione di sogno della scena. Il Notturno, valzer brillanti e ritmi più allegri delle mazurke si alternano per un teatro vuoto, che scuote negli animi un po’ di tristezza per i mancati applausi, ma anche la consapevolezza che da casa, le mani, saranno battute più forte a quegli inchini finali. E allora sogniamo, voliamo sulle ali della fantasia, oltre le difficoltà, oltre le paure, oltre l’incertezza del futuro e oltre ciò che l’emergenza ci ha tolto o ancora ci toglie. «Se puoi sognarlo, puoi farlo». E questo, si sa, lo ha detto chi di sogni, ne capiva per davvero.

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Venerdì, 06 Agosto 2021 09:51

Articoli correlati (da tag)

Questo sito utilizza cookie propri e si riserva di utilizzare anche cookie di terze parti per garantire la funzionalità del sito e per tenere conto delle scelte di navigazione. Per maggiori dettagli e sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie è possibile consultare la cookie policy. Accedendo a un qualunque elemento sottostante questo banner si acconsente all'uso dei cookie.

Per saperne di più clicca qui.