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HISTOIRE DE MANON (L') - coreografia Kenneth MacMillan

Svetlana Zakharovae Roberto Bolle in "Manon", coreografia Kenneth MacMillan. Foto Brescia e Amisano, Teatro alla Scala Svetlana Zakharovae Roberto Bolle in "Manon", coreografia Kenneth MacMillan. Foto Brescia e Amisano, Teatro alla Scala

Balletto in tre atti
Coreografia di Kenneth MacMillan
Supervisione coreografica di Julie Lincoln e Yuri Uchiumi
Ripresa da Laura Contardi e Massimo Murru
Musica di Jules Massenet
Arrangiamento e orchestrazione di Martin Yates
Scene e costumi: Nicholas Georgiadis
Con: Svetlana Zakharova, Roberto Bolle, Nicola Del Freo, Alessandro Grillo,
Martina Arduino, Deborah Gismondi, Mick Zeni, Federico Fresi
e il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri
Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore: Felix Korobov
Produzione Teatro alla Scala
MILANO, Teatro alla Scala, dal 17 ottobre al 2 novembre 2018

www.Sipario.it, 21 ottobre 2018

L'opera coreografica di Kenneth MacMillan sulle musiche di Jules Massenet ritorna dal vivo, dopo i passati consensi milanesi, con una fastosa (e festosa) esecuzione grazie all'interpretazione vibrante del corpo di ballo del Teatro alla Scala di Milano, dei solisti, dei primi ballerini e dei protagonisti, che nella recita di venerdì 13 ottobre, hanno avuto il volto e il corpo delle étoile Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, diretti dal Maestro Frédéric Olivieri. Da quando il romanzo dell'autore francese Antoine François Prévost è stato pubblicato nel 1731 con il titolo "L'Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut" si è rivelato sovente oggetto di numerosi adattamenti sia per la scena teatrale che per lo schermo, settimo e ultimo volume di "Mémoires et aventures d'un homme de qualité", definito "a fiume": storie dentro storie. Nel XIX secolo, Jules Massenet, Daniel François Esprit Auber e Giacomo Puccini usano la trama come tema per le loro rispettive opere. Nel 1974 il coreografo scozzese MacMillan propone la sua versione danzata concentrandosi sui due interpreti principali, restituendo un allestimento temerario in grado di forgiare un personale dizionario coreutico capace di tradurre i sentimenti di due anime abusate dagli accadimenti negativi della vita, e dalle loro personali fragilità. Sir Kenneth MacMillan, già direttore artistico del "Royal Ballet", decide inoltre di non utilizzare lo spartito di Massenet, prediligendo una selezione di altre partiture operistiche e note composizioni dello stesso autore come le "Elegie" e le "Meditazioni" dall'opera "Thaïs", incaricando del parziale arrangiamento e orchestrazione il compositore britannico Leighton Lucas, riorchestrate successivamente dal direttore d'orchestra Martin Yates nel 2011, estratte da tredici diverse opere, due oratori e da svariate melodie, suite d'orchestra e pezzi pianistici. L'esito si registra - a più di quarant'anni dalla prima - nel costante successo ottenuto fin dal suo debutto a Londra, quando nei ruoli principali troviamo Antoinette Sibley e Anthony Dowell. Oggi il balletto "L'histoire de Manon" è a pieno diritto un autentico punto di riferimento dell'arte tersicorea drammatica. Il genio creativo imprime una particolare predilezione nei riguardi della bizzosa Manon e della sua lotta per sfuggire alla povertà, aspetto ben sottolineato dalle evocative scene di Nicholas Georgiadis le quali riproducono sulle tavole del Piermarini uno sfarzoso mondo di lusso inquinato al contempo da una percettiva miseria. Gli spettacolari quadri corali di danza restituiscono ritratti vividi e complessi inerenti le dissimili società del tempo, anche se i cardini dell'intera produzione rimangono ancorati agli appassionati e delicati "pas de deux" di Manon (Svetlana Zakharova) e Des Grieux (Roberto Bolle) a caratterizzare l'imminente sciagura, rendendolo uno dei drammi maggiormente coinvolgenti e poetici dell'intera produzione di MacMillan, grande conoscitore della parte più oscura della natura umana. La trama è nota, ci mostra come Lescaut (Nicola Del Freo) stia offrendo la sorella Manon al miglior offerente; nel momento in cui lei incontra Des Grieux, se ne innamora e fugge con lui a Parigi. In seguito Monsieur G.M. (Alessandro Grillo) chiede a Manon di diventare la sua amante in cambio di una vita lussuosa e la donna non riesce a resistere. Incoraggiato da Lescaut, Des Grieux bara al gioco nel tentativo di sottrarre denaro a Monsieur G.M., ma i tre vengono smascherati. Manon subisce l'arresto per prostituzione e la deportazione in un carcere a New Orleans; Des Grieux la segue. Mentre fuggono, Manon muore sfiancata e Des Grieux rimane privo di urla, in una smorfia di contrito dolore, sul suo cadavere. Personaggi di rilievo sono l'amante di Lescaut (Martina Arduino), Madame (Deborah Gismondi), il carceriere (Mick Zeni), il capo dei mendicanti (Federico Fresi). La terza rappresentazione della Stagione d'Opera e Balletto 2017/2018 del Teatro alla Scala ha evidenziato con smalto i vari gradi di intensità melodrammatica nell'insensato destino dei due protagonisti sullo sfondo stravagante e frivolo tipico del diciottesimo secolo. La Manon della Zakharova e il Des Grieux di Bolle appaiono regali, di una bellezza limpidissima su cui prevale l'assoluto controllo tecnico, donando così una sognante partecipazione agli astanti, autenticando la creazione di Kenneth MacMillan a "capolavoro" classico ballettistico dell'era moderna.

Michele Olivieri

Ultima modifica il Lunedì, 29 Ottobre 2018 11:46

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