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JE SUIS ELEONORA ABBAGNATO - coreografie varie

Eleonora Abbagnato e Nicolas Le Riche in "Carmen" - coreografia Roland Petit Eleonora Abbagnato e Nicolas Le Riche in "Carmen" - coreografia Roland Petit Foto Julien-Benhamou

Di: galà internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani
video artisti: Ginevra Napoleoni e Massimiliano Siccardi
Musiche: Joseph Kosma, T. Willems, Arvo Pärt, W. A. Mozart, A. Theodorakis, Georges Bizet, F. Chopin
Al pianoforte: Enrica Ruggiero
Regia: coreografie di Maurice Béjart, William Forsythe, Nicolas Le Riche, Roland Petit, Angelin Preljocaj e Jerome Robbins
Produzione: Daniele Cipriani Entertainment
Interpreti: Eleonora Abbagnato (étoile Opéra di Parigi), Alessandra Amato (prima ballerina Opera di Roma), Alexandre Gasse (étoile Opéra di Parigi), Nicolas Le Riche (étoile Opéra di Parigi), Damiano Mongelli (primo ballerino Opera di Roma), Clairemarie Osta (étoile Opéra di Parigi), Benjamin Pech (étoile Opéra di Parigi) e Alice Renavand (étoile Opéra di Parigi)
Trieste, Politeama Rossetti 8 febbraio 2014

www.Sipario.it, 19 febbraio 2014

È un tributo elegante e ricercato alla danza classica e contemporanea il Galà intitolato "Je suis Eleonora Abbagnato". Nella misurata performance la ballerina siciliana, étoile dell'Opera di Parigi dall'algido carisma, brilla per grazia ed equilibrio parimenti ai suoi colleghi del tempio della danza francese (Nicolas Le Riche, Alexandre Gasse, Clairemarie Osta, Benjamin Pech e Alice Renavand) e del Teatro dell'Opera di Roma (Alessandra Amato e Damiano Mongelli), qui chiamati per declinare diverse cifre coreografiche d'autore in un unicum di ineffabile bellezza.
L'arte del pas des deux di Roland Petit s'impone nell'incipit con "Rendez vous" (musica di Joseph Kosma), sfida sensuale priva di colori ma intrisa di sferzante ed asciutta sofferenza (Abbagnato-Pech), per poi raggiungere le vette della classicità con "Carmen" (Abbagnato-Le Riche). La rappresentazione della coppia, intesa come viaggio esistenziale d'amore e dolore, fuga da un ricordo ormai solo vagheggiato ma anche anelito all'armonia, è stata invece al centro di "Odyssée", creata e danzata dallo stesso Le Riche con la Osta sulla partitura struggente di Arvo Pärt. E poi l'atleticità inesausta di "In the middle somewhat elevated" di William Forsythe ballata da Renavand e Gasse, la leggerezza spiritosa, bianca come un bozzolo di seta, disegnata sulle note di Mozart da Angelin Preljocaj in "Le parc" (Renavand-Pech), contraltare naturale alla statuaria fisicità dell'assolo "Sept danses greques" che Bejart accordò alle malie mediterranee di Theodorakis (Gass).
Il secondo tempo è tutto dedicato al coreografo americano Jerome Robbins che, sui Notturni di Chopin eseguiti dal vivo da Enrica Ruggiero, ha immaginato tre differenti tipi di relazione tra uomo e donna: l'amore distante, romantico e letterario ma non vissuto, interpretato da Osta e Pech; l'amore astratto, calcolato, che crea forme apollinee con corpi dalla compostezza classica (Amato-Mongelli); quindi l'amore conflittuale, dove si distingue una figura femminile prevaricante, cui Abbagnato e Le Riche regalano la giusta dinamicità. Tre coppie che si ritrovano poi anche insieme sul palco al fine di confondersi e perdersi l'una nell'altra ma invano... tutto tornerà com'era all'inizio, seguendo i sentimenti originari.
La raffinatezza dei numeri, mai scontati, e degli interpreti - di altissima caratura – ha dato vita ad un grande evento ed è stata ripagata da copiosi applausi.

Elena Pousché

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Febbraio 2014 10:54

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