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NEW WORK - coreografia Édouard Lock

New work New work Coreografia Édouard Lock

per 11 danzatori e 4 musicisti in occasione del 30° anniversario della Compagnia, coreografia, concezione luci e proiezioni video Édouard Lock, una partitura di Gavin Bryars e Blake Hargreaves, musiche da Didone ed Enea di Henry Purcell e Orfeo di Christop Willibald Gluck, scene Armand Vaillancourt, costumi Liz Vandal
in scena La La La Human Steps: Diego F. Castro, Mi Deng, Talia Evtushenko, Sandra Mühlbauer, Marcio Vinicius Paulino Silveira, Grace-Anne Powers, Alejandra Salamanca Lopez, Jason Shipley-Holmes, William Lee Smith, Zofia Tujaka, Kai Zhang
direzione musicale e pianoforte Njo Kong Kie, Sax Ida Toninato, viola Jennifer Thiessen, violoncello Jean-Christophe Lizotte, direttore artistico e coreografo Édouard Lock, Creazione realizzata in co-produzione con Het Muziektheater Amsterdam, de Singel International Arts Campus (Antwerp), Hellerau - Europäisches Zentrum der Künste Dresden, Ottawa National Arts Centre, Singapore Arts Festival
al teatro Ponchielli, Cremona, 15 febbraio 2011

www.Sipario.it, 25 febbraio 2011

Amori impossibili, amori che emergono dal buio e sono consumati dal tempo, amori sognati, perdite precoci, abbracci mancati, passioni brucianti nella notte: di tutto ciò si compongono e 'raccontano' i cinetici assoli e passi a due di New Work di Édouard Lock. Il punto di partenza sono due storie d'amore, quella che lega Didone ed Enea e quella di Orfeo ed Euridice. Il riferimento è evidentemente per Lock un pre-testo, ovvero è il discorso narrativo che instilla l'azione coreografica e porta il 'racconto' a concentrarsi sulla costruzione di relazioni possibili nella scia del tempo che passa. Lo stesso connotato pre-testuale si lega alla strepitosa colonna sonora di Gavin Bryars, eseguita dal vivo, che ha riletto in chiave contemporanea e fusion brani da Didone ed Enea di Henry Purcell e dall'Orfeo di Christop Willibald Gluck. Ed è in questo valore della riscrittura che sta la forza dell'estetica della compagna La La La Human Steps e del nuovo lavoro (letteralmente) del coreografo. Così per celebrare il trentennale della compagnia Édouard Lock mette in scena lo stile contemporaneo e classico al tempo stesso del suo tessuto coreografico, si spinge in un non tempo, si spinge nel buio dell'abbandono e frequenta i coni di luce degli amori che resistono al tempo. New Work si apre con la proiezione di due ritratti complementari ma non uguali che mostrano una ballerina nel pieno degli anni e a fianco la stessa ballerina condannata ad un invecchiamento inesorabile. Quello è il tempo, fra i due ritratti in movimento c'è l'eternità dell'amore e della passione, c'è la vita che scorre e che si racconta negli incontri di uomini e donne, nell'agitarsi inquietante di quei corpi che sembrano dis-umani. Le ballerine sulle punte, la grammatica della danza classica sono per così dire shackerate, scosse da una forza elettrica che accelera tutto, che rende irrefrenabili quegli abbracci, quegli amori che emergono dal buio per essere poi risucchiati nelle tenebre, che sono lampi di tenerezze e coni di luce che danno conto di un vivere circondati dal buio della notte. Micromovimenti si susseguono ad una velocità che annulla il tempo, lo fagocita, ma al tempo stesso sono il risultato di un cupio dissolvi che si mostra in tutto il suo inesorabile procedere dell'invecchiamento progressivo della ballerina video-ritratta destinata a scomparire nel buio dell'Ade come una contemporanea Euridice. Il New Work di Édouard Lock è soprattutto una bella sfida al sapere dello spettatore. Il coreografo fa ballare le sue danzatrici sulle punte, frequenta i canoni classici della danza ma per così dire li velocizza, li rende elegantemente nevrotici e mentre sembra dare allo sguardo dello spettatore ciò che conosce dalla tradizione, al tempo stesso lo porta in un territorio altro, in una contemporaneità che si può cogliere – velocissima com'è – solo per momentanei bagliori di luci, illuminazioni ora consolanti ora desolanti. La stessa cosa accade con la partitura musicale, una variazione contemporanea su due capolavori della musica, il Didone ed Enea di Purcell e l'Orfeo di Gluck. Il New Work dei La La La Human Steps è un nuovo lavoro che ha i piedi ben piantati nella tradizione e proprio per questo sa con intelligenza e profondità leggere la voglia di eternarsi degli amori di una vita, la nostalgia dell'amato e dell'amata.

Nicola Arrigoni

Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2013 09:26
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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