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PRODIGAL SON – coreografia George Balanchine (IN STREAMING)

"Prodigal Son" – coreografia George Balanchine "Prodigal Son" – coreografia George Balanchine

Balletto in tre scene
Libretto Boris Kochno
Musica Sergei Prokofiev
Coreografia George Balanchine
Allestimento Georges Rouault
Luci Mark Stanley
Direttore Marc Taddei
Con New York City Ballet Orchestra, New York City Ballet
Disponibile su YouTube per la NYCB Digital Season

www.Sipario.it, 1 luglio 2021

Dopo un’introduzione di Russell Janzen, primo ballerino del New York City Ballet, lo spettacolo comincia. Il bello delle performance in streaming è che molto spesso vengono messi in scena balletti o coreografie poco rappresentati solitamente ed anche meno noti, spesso portati sul palco soltanto dalle compagnie straniere, nei grandi teatri europei. È il caso, ad esempio, di Prodigal son, che in originale ha un titolo in francese e fu coreografato da Balanchine, che, com’è noto, ha codificato una tecnica classica molto più ritmata e veloce rispetto ai passi tradizionali, a cui spesso si fa fatica ad adattarsi, in quanto si è abituati a studiare in prospettiva tradizionale e la visione della danza, quantomeno quella classica, è notoriamente più in adagio, anche per gli esercizi in allegro. Fu composto nel 1928, realizzato per i Balletti Russi di Djagilev e fu messo in scena per la prima volta l’anno successivo. Ispirato alla parabola del figliol prodigo del Vangelo secondo Luca, subì però diversi ritardi nella concreta rappresentazione, perché la scenografia fu pronta in tempi molto lunghi, perché la coreografia fu ritenuta troppo astratta e anche per la stessa partitura della composizione. Nonostante ciò si riuscì comunque a dare visione al balletto nel ’29 a Parigi. In tre scene che comprendono dieci episodi di circa 3 minuti l’uno, ci sono rivisitazioni rispetto al racconto originario e l’argomento dunque si dispiega nella storia di un figlio che dopo una discussione con il padre, nonostante venga trattenuto dalle sorelle, decide di partire con alcuni amici in cerca di nuove avventure. Dopo varie vicissitudini, viene però ingannato dai nuovi compagni incontrati nel viaggio, dai suoi falsi amici e da una bellissima sirena. Sceglie così, ormai disperato e vestito di stracci, di ritornare presso la casa natale ed il suo paese d’origine, sviene e poi chiede perdono al padre, che lo abbraccia, deciso a graziarlo e riaccoglierlo con sé. Davvero bella la realizzazione dei costumi, in particolare quello della ballerina che interpreta la sirena, di un body rosso armonizzato con un gonnellino bianco e nero, un copricapo importante ed altisonante ed una calzamaglia, con venature in nero che ricordano quasi quelle rappresentate in anatomia sul corpo umano, ma anche forse le onde del mare, striature riccamente decorate, seppur semplici e lineari. Lo stile è classico nei passi a due, talvolta neoclassico e nei pezzi d’insieme anche contemporaneo. Anche molta recitazione ed interpretazione in questo balletto, nel raccontare la storia che porta in scena. Da non perdere questa occasione.

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Mercoledì, 14 Luglio 2021 04:16

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