balletto di Roland Petit
musica: Pink Floyd
luci: Jean-Michel Désiré
con Svetlana Zakharova, Massimo Murru, Altankhuyag Dugaraa, Guillaume Côté
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro alla Scala
Milano, Teatro alla Scala, dal 29 giugno al 10 luglio 2009
Nel 1972, a Marsiglia, Roland Petit creò un balletto innovatore, sulla musica di uno dei più amati gruppi pop inglesi, i Pink Floyd: un successo e un evento, grazie a un disegno coreografico robusto, muscolare, in una visione in cui si fondevano i miti del ritmo, l' amore per il corpo, e la ferma esigenza dei passi classici e moderni. La struttura era semplice, potremmo dire a episodi, con variazioni, duetti, lavori di gruppo di fascino diretto. Petit comprese ciò che stava dentro quel tipo di musica: da più di trent' anni i suoi «Pink Floyd» girano il mondo, hanno inaugurato le Olimpiadi in Cina, sempre eguali e sempre diversi. Ora arrivano alla Scala, un trionfo senza ombre, con applausi e chiamate che parevano spettare solo a Béjart. Questo balletto prevalentemente maschile traduce in teatro il clima delle arene pop e rock; fra inferno e paradiso si insinua lo sport, football americano, boxe, nuoto, e trova spazio in una ironica fisicità il rapporto di forza e grazia che unisce uomini e donne. C' è una inimitabile Svetlana Zakharova che si fa trasportare da ritmi frementi in una trama di perfetta classicità, e con lei svettano tre ballerini, Guillaume Coté, Massimo Murru e Audunkhuyag Dagaraa, che gareggiano in bravure. Il Corpo di ballo e i solisti, bene allenati dal direttore Vaziev, sono degni dei massimi elogi. Le belle musiche registrate sono lo specchio di una cultura viva, i Pink Floyd sono «classici». Allestimento con bianco dominante, effetti cinematografici, nostalgie e voglia di vivere. Petit in trionfo, e bis con le «nuvole» di tutti gli interpreti.
Mario Pasi