ideazione e coreografia: Edward Clug
musica: Radiohead
scene: Marko Japelj
costumi: Leo Kulas
Balleto di Maribor
Milano, Teatro Strehler, 24 settembre 2008
Edward Clug, direttore e coreografo del giovane Balletto sloveno di Maribor, si è ispirato all' eterna vicenda scespiriana di Romeo e Giulietta per rileggerla in modo nuovo, in chiave psicologica e puntando sul personaggio femminile. Ha usato la musica pop degli inglesi Radiohead, riportandoci a una civiltà musicale vicina ai Beatles, ha proposto una Giulietta in guepière e l' ha messa in gioco fra sei uomini eguali (in abiti moderni) in un contesto di lotte e tenerezze ove irrompono brandelli del testo elisabettiano, i duelli, la peste, la tomba dei Capuleti. Il balletto, «Radio and Juliet» è stato molto applaudito allo Strehler. Il sottotitolo, «storia di nessuno» spiega bene l' assunto, l' indifferenza alla realtà dei personaggi, che di metafora in metafora giungono al tragico finale di Giulietta sola che si avvelena accanto a Romeo morto. Il balletto inizia con un filmato giustamente logoro, che definisce la fine dei giovani amanti, e si snoda in flash di memoria. La coreografia di Clug è nervosa e veloce, con vivaci segmenti di modernità, ma è impresa difficile raccontare in un' ora la più grande storia d' amore di tutti i tempi. In questo «Radio and Juliet» i personaggi evocati da Shakespeare vengono rinchiusi nella gabbia dei sei personaggi in cerca d' amore che non salveranno mai, purtroppo, la giovane donna inseguita dal Fato. La giovanile bravura di Tijuana Krizman e dei ballerini di Maribor hanno sedotto il pubblico, che forse si aspettava una colonna sonora più violenta. L' allestimento è semplice ed elegante, e Clug si fa apprezzare per la correttezza e il rigore del suo pensiero, per lui c' è un buon futuro.
Mario Pasi