Fabrizio Cassanelli, Guido Castiglia IL TEATRO DEL FARE IL TEATRO COME WELFARE EDUCATIVO – UNA PLAUSIBILE DIDATTICA DELLA COMICITÀ. APPUNTI E IDEE PER LA FORMAZIONE TEATRALE NELLA SCUOLA Titivillus, 2011, € 16,00, pp. 201
Qual è il rapporto tra teatro e scuola di base? Grazie alla loro esperienza di lavoro a diretto contatto con l'infanzia e l'adolescenza i due autori non hanno difficoltà a trovare una risposta a questa domanda. Il teatro offre agli insegnanti ed agli operatori un'alternativa all'approccio tradizionale di trasmissione della sapienza, in quanto: «È un linguaggio interdisciplinare in grado di contenere in sé il gesto, il movimento, il suono, la parola, l'immagine, il segno [...] che tiene conto delle ragioni e delle emozioni e dei soggetti.» La proposta di Fabrizio Cassanelli e Guido Castiglia di un laboratorio rivolto ai ragazzi è supportata elementi sia didattici che metodologici ed offre uno strumento prezioso e mirato a chi opera in ambito scolastico. Alla prima parte teorica, intitolata "Il teatro e la scuola, una relazione costruttiva", segue una seconda dedicata ad "Una plausibile didattica della comicità", con tanto di eserciziario comico, con esercizi pratici di difficoltà progressiva, oltre ad una riflessione sul comico, un capitolo sul tema "Perché si ride?" ed una brevissima storia del clown. La terza parte "Fare teatro a scuola: modelli, stimoli, eserciziari" passa in rassegna i contenuti di un laboratorio teatrale prendendo in esame tanto l'aspetto dell'espressione corporea quanto quello della parola e della voce, senza tralasciare le regole di fonetica. Interessanti le tematiche del teatro di narrazione, visto come percorso di educazione all'ascolto, e dell'esperienza di una scuola per l'infanzia, con consigli pratici per gli educatori previsti anche nell'analisi di una fiaba attraverso la simbologia degli animali. Al magister il compito di applicarli. «Il percorso che stiamo compiendo – scrivono gli autori – prefigura l'uso della fantasia da parte del bambino come mezzo per creare e quindi educare. [...] Pertanto le diverse proposte devono essere concepite da ogni educatore o animatore per dare maggior energia alla creatività del bambino.»
Myriam Mantegazza
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