Sentieri selvaggi
conductor Carlo Boccadoro
flute Paola Fre
clarinet Mirco Ghirardini
violin Piercarlo Sacco
cello Aya Shimura
piano Andrea Rebaudengo
vibraphone and percussions Andrea Dulbecco
Program:
White Pages da The telephone book for ensemble Michael Torke
Sinatra Shag for ensemble Michael Daugherty
Still life with avalanche for ensemble Missy Mazzoli
Ellis Island/Paris/Window in 7’s three pieces for piano solo Meredith Monk
Why was I born between mirrors? for ensemble Christopher Cerrone
The Red Violin Caprices for solo violin John Corigliano
Gestos Inutiles for ensemble Armando Bayolo
Checkered shade for ensemble Timo Andres
Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, Domenica 3 luglio 2022
Nel programma dello Spoleto Festival l'ensemble Sentieri Selvaggi, fondato nel 1997 da Carlo Boccadoro con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico, ha presentato una completa rassegna del panorama musicale contemporaneo americano degli ultimi cinquanta anni in una serie di tre concerti, intitolati "American Portraits", che a partire dai grandi compositori minimalisti della seconda metà del Novecento, Philip Glass, Terry Riley e Steve Reich, è arrivata ai giorni nostri nell'ultimo dei tre appuntamenti, il 3 luglio al teatro Caio Melisso, con uno stimolante programma dedicato ad alcuni compositori poco noti ma molto interessanti per la ricchezza e la varietà dei temi proposti. Le composizioni spaziano dal postminimalismo alle interferenze con il pop e il rock, grazie ad una libertà espressiva che permette a questi autori di incrociare e fondere linguaggi musicali completamente diversi, dimostrando che la musica classica non è statica e fissa e può evolversi verso orizzonti sempre nuovi. L'intento di Boccadoro è quello di fare conoscere e divulgare queste musiche, da noi poco note, grazie anche alla grande esperienza dell'ensemble con le musiche attuali e alla collaborazione diretta con alcuni dei compositori proposti, a cui sono stati commissionati alcuni lavori proprio per l'ensemble Sentieri Selvaggi .
Il programma si è aperto con due compositori nati negli anni ’60 consolidati nel panorama contemporaneo: Michael Torke con "White Pages" propone le armonie del suo brano ispirandosi alle pagine dell'elenco telefonico, con una musica incalzante, ritmica, dove i temi minimali sono appena accennati in una continua evoluzione melodica, mentre Michael Daugherty con "Sinatra Shag" rende omaggio ad una canzone di Nancy Sinatra con una vivace composizione molto ritmata, dove il pianoforte assume connotati percussionistici e la melodia pop originale viene stravolta e destrutturata.
Si sono alternati poi i compositori Meredith Monk e John Corigliano della generazione precedente, con Missy Mazzoli, Christopher Cerrone e Timo Andres, esponenti della generazione successiva, appartenenti ad un collettivo newyorkese in cui sono frequenti le collaborazioni reciproche, e che sono tra i più sorprendenti e innovativi autori contemporanei.
"The Red Violin Caprices", per violino solo, di John Corigliano, offre l'opportunità di apprezzare la grande tecnica di Piercarlo Sacco, in un brano nervoso e intricato, ricco di virtuosismi.
Il brano di Missy Mazzoli, " Still life with avalanche" parte da spunti minimalistici per offrire una melodia elusiva e sfuggente, ma intensamente lirica e struggente, rotta da momenti intimi e statici.
"Why was I born between mirrors?" di Christopher Cerrone è una complessa struttura ritmica dinamica in continua evoluzione, basata su vibrafono, vasi da fiori usati come percussioni e pianoforte modificato, dall'atmosfera sognante, fatta di piccoli tocchi pianistici e di vibrafono sui cui gli archi e i fiati ricamano delicate melodie.
"Checkered shade", del pianista e compositore TImo Andres, è un brano molto estroverso che attraverso passaggi minimalisti, multifonici e lirici si sviluppa in un caleidoscopio di atmosfere e sonorità molto differenti.
Chiude il concerto Armando Bayolo, portoricano di origine cubana, con una triade di composizioni molto diverse che sono unite sotto il nome di "Gestos Inutiles", e che comprendono una passacaglia sghemba e frammentata, un secondo movimento sottile e melodico giocato tutto sull'interazione tra fiati e archi e un finale molto complicato dove le frasi musicali si inseguono ed evolvono rincorrendosi tra momenti intensi e calmi in un crescendo interrotto bruscamente.
L'ensemble Sentieri Selvaggi, costituito da Paola Fre al flauto, Mirco Ghirardini al clarinetto, Piercarlo Sacco al violino, Aya Shimura al violoncello, Andrea Rebaudengo al pianoforte e Andrea Dulbecco al vibrafono e percussioni si è confermato una della formazioni più capaci e affiatate nell'ambito della musica contemporanea, interpretando nel migliore dei modi un programma complesso e ricco di sfumatura rese perfettamente, grazie anche all'ottima verve di Boccadoro, sempre puntuale ed efficace nella direzione e ricco di note esplicative sui brani proposti.
Giulia Clai