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CONCERTI ACCADEMIA MUSICALE CHIGIANA - 90 ANNI PINACOTECA NAZIONALE di SIENA 1932-2022

Concerto in Pinacoteca, a Palazzo Bonsignori Concerto in Pinacoteca, a Palazzo Bonsignori

Giulia Serio flauto traversiere
Giovanni Vai clarinetto
Rebecca Ciogli violoncello
Leonardo Ricci violino
Musiche di
Telemann Braun Quantz Anonimo Verdi Donizetti Miluccio Rae Kovacs Bach Paganini
28 ottobre 2022

www.Sipario.it, 3 novembre 2022

Concerto in Pinacoteca, a Palazzo Bonsignori: il ritratto del gentiluomo dall’aria affabile e dai baffi all’insù che volle donare il suo palazzo per destinarlo ad ospitare una raccolta d’arte sembrava ancor più soddisfatto, lì in cima alla prima rampa di scale, mentre un pubblico numeroso saliva per godersi un bel concerto e la più ricca raccolta di fondi oro, nel corso di una serata promossa per celebrare i novantanni di una istituzione che oggi sancisce la sua nuova realtà di museo indipendente. Il direttore nominato per l’occasione dal Ministero, Axel Hémery, intende continuare la buona pratica della funzionaria che l’ha preceduto, Elena Rossoni, di aprire le porte del palazzo all’incontro fra le arti. E del resto, la Chigiana è a pochi passi, e molte opere del Conte Chigi (spesso a tema musicale) proprio in questi mesi sono esposte in una mostra imperdibile al Santa Maria della Scala.
Singolare la formula adottata per questa sera di festa: quattro giovani musicisti hanno avuto la propria postazione in quattro diverse sale del palazzo, in una sequenza di tre concerti successivi per i quali era il pubblico a muoversi, libero di girare per le sale adiacenti per scoprire o riscoprire dipinti e sculture, e fermarsi a contemplare ciò che preferiva. Nella sala dedicata a Francesco di Giorgio Giulia Serio al traversiere ha scelto tre fantasie di Georg Philip Telemann, aria, capriccio e minuetto di Jean Daniel Braun, ed altre arie di danza, mentre dalla finestra spalancata si potevano ammirare le torri illuminate. Nella sala dedicata a Jacopo della Quercia, proprio davanti ad una Annuncizione lignea di una grazia unica, Giovanni Vai ha giocato con l’eccentricità, dalla trascrizione verdiana alle note di Donizetti, ai novecenteschi Giacomo Miluccio e James Rae, dalle Sarabande e Menuet di Johan Sebastian Bach all’applauditissimo pezzo klezmer di Bela Kovacs, che ci ha lasciato appena lo scorso anno, mentre Rebecca Ciogli col suo – meno maneggevole – violoncello è rimasta costantemente sulle note di Johan Sebastian Bach nella sala dedicata all’Orioli (da non perdere la straordinaria Maria della Visitazione, fanciulla di eterea bellezza quasi figura del primo Novecento), così come il venticinquenne Leonardo Ricci ha manifestato il suo virtuosismo sempre con i Capricci di Paganini, e non vi dico gli applausi per il suo finale Capriccio n. 24 in la minore, eseguito nella sala del Manierismo, la più adatta con la sua emozionante Caduta degli angeli ribelli del Beccafumi alla figura ammantata di fama luciferina di Lui, l’unico. E così, come ha chiosato il musicologo Stefano Jacoviello qui in veste di gentile presentatore (e podista) oltre ad esercitare vista e udito, si è fatta anche un bel po’ di ginnastica, su e giù per le scale del Palazzo.

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Martedì, 22 Novembre 2022 19:08

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