L’ultima volta all’Arena
con Claudio Baglioni, band diretta da Paolo Gianolio
con il corpo di ballo di Accademia Internazionale del Musical
"aTUTTOCUORE plus ultra" è prodotto e organizzato da Friends & Partners e Come s.r.l. e realizzato con il patrocinio di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori
Coreografie Giuliano Peparini, Veronica Peparini
Regia Giuliano Peparini
Comunicazione Claudio Baglioni: Parole & Dintorni
Verona, Arena, 19, 20, 21, 22 e 25, 26, 27, 28 settembre 2024
Un inossidabile Claudio Baglioni (ormai da anni, sembra vivere una seconda giovinezza) si presenta per quelli che a quanto pare saranno, gradualmente fino al 2026, i suoi ultimi concerti, data decisa dall’artista per il commiato musicale dal suo pubblico. In questi giorni sta ultimando gli appuntamenti all’Arena di Verona. Otto concerti in totale, in forma smagliante e in uno show che del concerto puro ha poco o niente, oppure tutto, per paradosso, tanto è lo sfarzo, la parvenza scenica da opera lirica che sul palco dell’anfiteatro romano si vede. Un palcoscenico a dir poco prestigioso quello dell’Arena veronese, come del resto è giusto che sia per i grandi eventi, e questo del cantautore romano della prima generazione lo è fino in fondo. Lo conferma il fatto, anche, di essere stato recentemente nominato membro dell’ordine degli Architetti di Verona, e il suo impegno anche da questo lato si vede proprio sul palco, con una costruzione dello show che non lascia nulla al caso. Tre ore di concerto, non proprio una passeggiata ma tanta è la voglia di offrire agli spettatori pescando nella sua numerosa produzione, tanti album, tanta musica. E come non bastasse questa sul palco si avvicendano un centinaio di presenze vive e colorate, tra coriste, ballerini, performers, tutti intrattenitori che il foltissimo pubblico (a ogni serata, va da sé…) apprezza e ammira. Non c’è un attimo del concerto che non sia scoppiettante, salvo naturalmente quei momenti musicali più intimi e, forse, conosciuti. Baglioni non si smentisce, dicevamo, e si conferma uno dei maggiori interpreti italiani della musica leggera, che possa piacere o meno. Del resto un’attività di decenni lo sta a confermare, come lo show, perché chiamarlo live è davvero riduttivo, aTUTTOCUOREplus ultra. Una scenografia imponente fa presagire cosa si va a vedere e a sentire, tra scalinate, palchi plurimi, musicisti disseminati qui e là (e sono anche tanti, con fiati, percussioni, due batterie, archi), tanto è vero che sembra di stare ad assistere a un’opera lirica, tanto è il movimento dei performers, impegnativo e apprezzato. Forse è anche così, non si arrabbino i melomani, perché lo spirito è quello di un concept work, una storia, la sua naturalmente, raccontata per canzoni e anni di carriera, con effetti luce innovativi, da concerto che rimanga nella storia popolare. Quando il cantautore romano attacca con E tu come stai un bel po’ di Arena romana si riempie di luci, sono quelle dei telefonini che tendono a immortalare il primo attimo del live, e così sarà per tutta la durata dello spettacolo. Ogni canzone eseguita si accompagna a un balletto (sono un centinaio i performers, ballerini) e viceversa, i temi trattati di volta in volta, dove l’amore e i sentimenti regnano su tutto, come ci si attende, ed è in fin dei conti la sua produzione. Musicalmente lo show è ineccepibile, salvo magari qualche arrangiamento che dall’intensa originalità dell’incisione su album diventa in questa occasione elaborazione più accattivante, che talvolta sorprende. Come ne Ragazze dell’Est, dove la percussione del brano che dava un pathos particolare subisce una variazione, e la canzone si barda di un nuovo vestito, comunque sempre molto apprezzato dal pubblico. Tra un brano e l’altro sono svariati i cambi di costume di tutti i partecipanti, mentre Baglioni si mette e si leva continuamente le giacche, simbolicamente una per periodo. Come detto, un vero e proprio show che sembra dare il via a un relativamente nuovo concetto di musica dal vivo. Attentissima e scrupolosa la regia di Giuliano Peparini, che cura anche le coreografie assieme alla sorella Veronica, come la direzione musicale di Paolo Gianolio che ben orchestra i musicisti. Insomma, una pop-rock-opera che non tralascia certo i brani più significativi di Baglioni, quasi una quarantina di pezzi, dai meno conosciuti agli evergreen come Dagli il via, Adesso la pubblicità, W l’Inghilterra, Io sono qui, una coloratissima Porta Portese, fino a Strada facendo e La vita è adesso. Un altro dei suoi viaggi è concluso, e l’energia sprizza sopra l’Arena veronese e cattura gli Arenauti che lasciano l’anfiteatro immersi in una dimensione che va oltre le sette note, ispirata. Francesco Bettin