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DANTE NELL'OTTOCENTO - con Carmine Giordano e Guglielmo Pianigiani

"Dante nell'Ottocento", con Carmine Giordano e Guglielmo Pianigiani "Dante nell'Ottocento", con Carmine Giordano e Guglielmo Pianigiani

Suggestioni dantesche nella musica italiana del XIX secolo
CARMINE GIORDANO baritono
GUGLIELMO PIANIGIANI pianoforte
Con la partecipazione di SUSANNA PASTICCI in dialogo con PIETRO CATALDI
Gaetano Donizetti da Cantata del conte Ugolino In. 371 Il canto XXXIII dell’Inferno di Dante
Ferruccio Busoni da Arlecchino, oder die fenster BV 270 Es bleibt doch die schonste
Giuseppe Verdi Ave Maria volgarizzata da Dante
Hans von Bulow Wenn sie euch grusst ispirato al sonetto “Tanto gentile e tanto onesta pare”
Trascrizione per pianoforte di Franz Liszt
Luigi Mancinelli da Paolo e Francesca Ei l’ama
Ermanno Wolf- Ferrari da La vita nova op. 9 n.4 Arioso n.5 Sonetto
SIENA Palazzo Chigi-Saracini 22 ottobre 2021

www.Sipario.it, 27 ottobre 2021

Sarebbe piaciuta al conte Chigi la serata che la sua Accademia musicale ha dedicato a Dante. Alla maniera dei salotti letterari dell’età romantica, c’erano un pianoforte, un cantante d’opera, un docente di linguistica ed una docente di musica che, tra un brano e l’altro, illustravano il senso di una scelta tutt’altro che banale per celebrare il Sommo Poeta. E l’idea è piaciuta molto, se un pubblico di tutte le età ha occupato, finalmente senza restrizioni, la sala dei concerti in Palazzo Chigi-Saracini. Siena si è sempre sentita città gotica e medievale, particolarmente nell’Ottocento, quando il Purismo predicato nella sua Accademia d’Arte ha rinnovato i segni del passato nell’urbanistica cittadina, tanto che una ventina d’anni orsono in Palazzo Pubblico è stata dedicata una esposizione di dipinti accademici di stampo romantico alla senese Pia de’ Tolomei.
Pia de’ Tolomei che, come la Francesca da Rimini, è stata tra i soggetti di maggior fortuna in ogni genere di espressione artistica. Raffinata la scelta di un brano del poco conosciuto Luigi Mancinelli, scomparso giusto cent’anni orsono, che esprime tutta la disperazione del tradito Gianciotto, nella magnifica interpretazione del giovane baritono Carmine Giordano, che nell’enfasi drammatica da’ il meglio della sua voce potente (tant’è che il brano è stato ripetuto come bis). Già nella scelta iniziale del concerto, la donizettiana Cantata del Conte Ugolino, scritta proprio sui versi danteschi, truculenti anche per noi avvezzi a tutto, il ventiquattrenne Giordano aveva saputo esprimere l’indicibile tragedia con grande maturità. Non a caso nel 2019, non ancora diplomato al Conservatorio, era stato scelto dalla Chigiana nel contesto di OperaLab, che poi l’ha condotto con l’iniziativa del Ministero “Giovani talenti musicali italiani nel mondo” fino in Kuwait e Bahrein.
Ben diverso l’approccio, ad inizio Novecento, di Busoni al poema dantesco: qui viene proposto un brano del suo Arlecchino, scritto in tedesco, che veicola nel presente le medesime scene di gelosia, scegliendo la chiave comica. E a proposito dell’interesse italo-tedesco per Dante, nell’Ottocento fraterni ricercatori di un medioevo più o meno fantastico, comunque affascinante, ancora in tedesco sono i brani per la Vita Nova scritti da Ermanno Wolf-Ferrari.
Ma il più significativo esponente delle musica ispirata alla poesia, e del dialogo fra le arti, è senza dubbio Franz Liszt, qui trascrittore per pianoforte di “Tanto gentile e tanto onesta pare” di Hans Von Bulow: Guglielmo Pianigiani al pianoforte ha regalato un’esecuzione rigorosa e toccante, un momento magico.

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Venerdì, 29 Ottobre 2021 05:40

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