Fabio Ravasi violino
Andrea Rognoni violino
Stefano Marcocchi viola
Alessandro Andriani violoncello
Patxi Montero violone
Paola Poncet clavicembalo
Giangiacomo Pinardi tiorba
FABIO BIONDI direttore
ANTONIO VIVALDI
Ercole sul Termodonte sinfonia
Sinfonia in sol maggiore avanti “Il coro delle Muse”
Concerto in sol minore per archi e basso continuo RV 152
Concerto N. 4 in Fa Maggiore da La stravaganza
***
Le quattro stagioni da Il cimento dell’armonia e dell’invenzione
Concerto n.1 in mi maggiore “La Primavera”
Concerto n. 2 in sol minore “L’estate”
Concerto n.3 in fa maggiore “L’autunno”
Concerto n.4 in fa minore “L’inverno”
100 MICAT in VERTICE 1923-2023
Siena, Teatro dei Rozzi 22 novembre 2023
Per questo centesimo anniversario ben tre concerti inaugurali all’Accademia Chigiana di Siena. Il secondo nel giorno di Santa Cecilia, tradizionalmente votato a ricordare la figura del fondatore con una Messa nella cappella di palazzo, dove si volle replicare con una scultura che riprende quella romana del Maderno la figura comparsa in età rinascimentale nell’omonima chiesa romana, e a sera L’Europa Galante di Fabio Biondi ha proposto un programma intrigante, che già nel primo tempo del concerto non a caso offre come primo brano la sinfonia di Ercole sul Termodonte, eseguita per la prima volta in età moderna nella prima settimana musicale senese interamente dedicata a Vivaldi, e dedica la seconda parte del concerto alle Quattro Stagioni, senz’altro la creazione del nostro più famosa.
E’ stato come ascoltare Le quattro stagioni per la prima volta. Vivaldi è sempre stato un punto di riferimento nei momenti salienti della lunga storia chigiana, orgogliosa della riscoperta che vide la luce sotto la gestione Casella, dopo lunghi studi d’archivio in quel di Torino che videro la collaborazione di un gruppo straordinario di musicologi, e già nel primo Chigiana International Festival & Summer Academy, con la direzione di Nicola Sani, attrasse per la sua vitalità un pubblico giovane la versione che ne aveva dato Richter.
Ma con Fabio Biondi e la sua Europa Galante abbiamo avuto la percezione di una lettura straordinariamente nuova perché antica di questi quattro concerti pubblicati nel Cimento dell’Armonia e dell’invenzione, e qui eseguiti senza interruzioni. Perché questo ensemble di musicisti fu voluto più di trent’anni orsono dal violinista siciliano, desideroso di proporre una lettura filologica con strumenti d’ epoca della musica barocca, ed oggi può vantare successi nei cinque continenti e i più prestigiosi riconoscimenti. Il virtuosismo esecutivo mai fine a se stesso permette di cogliere sfumature ed una lettura dell’opera mai percepita in altre esecuzioni che lascia il pubblico commosso e stupefatto, grazie anche ad esecutori che, con la direzione di Fabio Biondi così come era in uso all’epoca, riescono a trarre da questi antichi strumenti, quali il clavicembalo il violone e la tiorba, un suono toccante e sfumature espressive mai prima percepite. Si trattiene il respiro per poterne cogliere tutta la bellezza, prima di esplodere in vere ovazioni a conclusione del concerto, che offre come bis apprezzatissimi la riproposta di alcuni passaggi particolarmente significativi della creazione.
Annamaria Pellegrini