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GHOST - regia Bob Tomson

Jacqui Dubois in "Ghost", regia Bob Tomson Jacqui Dubois in "Ghost", regia Bob Tomson

PERSONAGGI/INTERPRETI
Sam Wheat/ Niall Sheehy
Molly Jenson/ Rebekah Lowings
Carl/ Sergio Pasquariello
Oda Mae/ Jacqui Dubois
Willie Lopez/ Jules Brown
Hospital Ghost/ James Earl Adair
Subway Ghost/ Lovonne Zeus Richards
Louise (understudy Oda Mae)/ Jochebel Ohene Maccarthy
Clara/ Sadie Jean Shirley
Ensemble (understudy Louise, Clara)/ Chanelle Anthony
Ensemble (understudy Molly)/ Charlotte Kate Warren
Ensemble/ Samantha Noel
Ensemble (understudy Subway Ghost)/ Kage Douglas
Ensemble (understudy Carl)/ Josh Andrews
Ensemble (Dance Captain)/ Mike Ward
libretto e liriche di Bruce Joel Rubin
musica e liriche di Dave Stewart & Glen Ballard
basato sul film della Paramount Pictures scritto da Bruce Joel Rubin
regia Bob Tomson
con Niall Sheehy, Rebekah Lowings, Sergio Pasquariello, Jacqui Dubois, Jules Brown

foto di scena Kalipro

scene di Mark Bailey
costumi di Mark Bailey
suono di Dan Samson
luci Nick Richings, illusionista Richard Pinner
produzione Bill Kenwright

coreografie di Alistair David

Trieste, Politeama Rossetti, 17 novembre 2018

www.Sipario.it, 22 novembre 2018

Dopo Mosca, Dubai ed Istanbul, ecco Trieste, l'unica tappa italiana del tour internazionale del musical "Ghost". Tratto dal premiatissimo film della Paramount Picture del 1990 (Oscar per la sceneggiatura) che aveva come interpreti Demi Moore, Patrick Swayze e Whoopi Goldberg, è stato trasformato in uno spettacolo per il West End nel 2009 da Bruce Joel Rubin (libretto e liriche), lo stesso autore del soggetto cinematografico, e da Dave Steward (chitarrista degli Eurythmics) insieme a Glen Ballard (musica e liriche). La raffinata ed efficace edizione inglese, che nasce per l'UK Tour, ha debuttato con successo commuovendo ancora una volta con la storia di Molly e Sam, giovani innamorati che hanno appena trovato una casa a Brooklyn, appagati della loro nuova quotidianità insieme destinata però, purtroppo, a rivelarsi effimera. Lei, scultrice e artista della ceramica alla ricerca di gratificazioni; lui impiegato di banca che gestisce soldi altrui, travolto dalla quotidianità alienante di Manhattan. Impersonati da Rebekah Lowings e Niall Sheehy, si impongono subito al pubblico per presenza scenica naturale e voce cristallina. Nel duetto iniziale "Here right now" trasmettono pienezza vitale, voglia di godere dell'hic et nunc, quasi però già presaghi di un imminente e tragico cambiamento. L'unica certezza è il loro amore romantico e travolgente, inverato con potenza figurativa nella scena cult mentre modellano insieme un vaso sulle note sinuose di "Unchained Melody". Sam, subito dopo, rimane infatti ferito mortalmente mentre subisce una rapina, spegnendosi all'improvviso davanti agli occhi dell'incredula fidanzata. Divenuto puro spirito cerca in ogni modo di avvisare la ragazza del pericolo che sta correndo in quanto dietro alla sua morte si cela un piano per intascare del denaro sporco, pianificato dall'amico e collega Carl (l'italo-americano Sergio Pasquerillo, bravo a rappresentare l'ambiguità del personaggio). Con l'aiuto della chiromante-sensitiva di colore Oda, una figura dalla forte caratterizzazione buffa e irriverente, resa con magistrale ironia da Jochebel Ohene MacCarthy (nella recita cui abbiamo assistito), riuscirà a comunicare con Molly e a ristabilire la giustizia prima di uscire definitivamente dal mondo dei vivi e raggiungere il paradiso.
Lo spettacolo, molto fluido ed avvincente, risulta costruito su una vicenda ritmata, emblematica, che tocca senza dubbio la dimensione dell'Unheimlich, della paura e della familiarità dell'uomo con la dimensione della morte, della perdita delle persone care. Il regista Bob Tomson risolve in modo semplice ma convincente l'abbandono della vita terrena, l'attimo in cui via via i vari personaggi approdano ad un'altra dimensione. Memorabile a riguardo è la scena della metropolitana dove Sam incontra un altro ghost arrabbiato per essere stato strappato anzi tempo alla realtà, che gli insegnerà a muovere gli oggetti nel mondo dei vivi ("Focus").
La varietà di stili teatrali (thriller, commedia, dramma) e musicali (rap, love song, gospel, ballad) conferisce alla performance un alto grado di complessità, cui tutti gli artisti (contemporaneamente attori, cantanti e ballerini) rispondono con grande professionalità. Giochi di luce, effetti cinematografici, veloci cambi scenografici decretano poi che la sfida di portare a teatro il fascino iconico e leggendario del film viene vinta pienamente.

Elena Pousché

Ultima modifica il Venerdì, 23 Novembre 2018 01:44

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