di Giacomo Puccini e Adolphe-Charles Adam
adattamento e composizioni originali di Sergio Oliva e Silvano Corsi
direttore d'orchestra Beatrice Venezi
regia e scene Alberto Gazale
aiuto regia Siria Colella
coreografie Luigia Frattaroli
scenotecnico Danilo Coppola
costumi Marco Nateri
luci Tony Grandi
personaggi e interpreti
Roberto Carlo Ventre
Anna Anastasia Boldyreva
Guglielmo Wulf Alberto Gazale
L'uomo della vita reale Cataldo Russo
danzatori solisti: Corinne De Bock, Maxime Mathieu Quiroga.
corpo di ballo: Giulia Mostacchi, Rachele Montis, Giulia Vacca, Maria Grazietti, Claudia Floris, Chiara Mura, Luca Cappai
Orchestra Ente De Carolis
nuovo allestimento Ente De Carolis di Sassari e Teatro del Giglio di Lucca
Lucca, Teatro del Giglio Giacomo Puccini, 17 maggio 2025
Da Giselle a Le Villi. È un viaggio originale ma non scontato quello immaginato - e realizzato - dal Teatro del Giglio di Lucca e dall’Ente De Carollis di Sassari. Giselle around Le Villi è il titolo di uno spettacolo costruito su una singolare drammaturgia musicale realizzata da Sergio Oliva e Silvano Corsi, con la regia e le scene di Alberto Gazale (sul palco pure nelle vesti di Guglielmo Wulf) e con Beatrice Venezi sul podio dell’Orchestra Ente De Carolis. Tutti gli appassionati di danza e opera sanno del legame esistente tra il celebre balletto musicato da Adolphe Adam nel 1841 e l’argomento della prima opera di Giacomo Puccini, Le Villi appunto, andata in scena con buon successo nel 1884. Opera ballo, quest’ultima, per la precisione, a rinsaldare ancor più il collegamento con Adam. La protagonista di Giselle, dopo essere stata abbandonata dal fidanzato, muore disperata e si trasforma in uno spirito che tormenta l’ormai ex amato e lo porta alla morte in una ridda infernale. Proprio ciò che accade ai personaggi dell’opera pucciniana. Così, a Lucca andava in scena uno spettacolo che, con pochi interventi parlati di Cataldo Russo, univa pagine del balletto e brani dell’opera in una narrazione unitaria e stringente, ben costruita sotto il profilo drammaturgico, con la regia agile di Gazale, e pure sotto quello squisitamente musicale. I due compositori Oliva e Corsi hanno saputo fondere in modo equilibrato danza e canto, nel segno di una gradevolezza d’ascolto non priva di finezze strumentali e armoniche. Ben sottolineate, queste, dalla direzione di Venezi, capace di accompagnare con sensibilità il canto e di tessere con eleganza le trame del ballo. Apprezzabili i costumi di Marco Nateri, con mise eteree per i ballerini e abiti più fantasiosi per i cantanti. Le immaginifiche scene, illuminate dalle belle luci di Tony Grandi, trasportavano in un universo onirico e fiabesco, dove si muovevano con agilità e precisione i ballerini sulle coreografie di Luigia Frattaroli. Una danza ovunque espressiva, sostanzialmente evocativa delle classiche coreografie ottocentesche ma non priva di movenze più ardite. Per quanto concerne il fronte operistico, i protagonisti avevano tutti voci ampie e solide. Anastasia Boldyreva ha offerto il suo canto drammatico e dolente al personaggio di Anna, anche se la dizione ha margini di miglioramento. Impressionante la cavata vocale di Carlo Ventre, Roberto stentoreo e appassionato, così come ha nel complesso convinto la prova di Gazale, sempre scenicamente efficace. Vivo il successo di pubblico. Fabio Larovere