Sotto le stelle del Duomo di Siena
Con Gil Dor & Solis String Quartet
18 dicembre 2022
All’ora del tramonto si erano accese le luci di Hanukkah nello spazio antistante la Sinagoga di Siena, giusto dietro Piazza del Campo, e si era dato inizio ai festeggiamenti. E a sera dell’ultima domenica di Avvento prima del Natale la folla che aveva in poche ore esaurito le prenotazioni necessarie per assistere al concerto di Noa “sotto le stelle del Duomo”, come recita il titolo dell’evento, musicale e non solo, in buon ordine occupava ogni posto a sedere preparato per l’occasione. Tema dato celebrare la pace e gli uomini di buona volontà. E le stelle d’oro che brillano nel blu del cielo della cattedrale sono state più vivide, grazie alle luci di scena. La parola è stata per introdurre alla serata quella del Cardinale Lojudice, che ha citato Isaia sull’urgenza di “spezzare le spade per farne aratri, le lance per farne falci”.
Poi, l’usignolo ha cominciato a gorgheggiare come solo lei sa fare, a trent’anni dal suo debutto la voce intatta, elegantissima, i lunghi capelli raccolti. E che il suo pubblico la segua e ne conosca a memoria le creazioni è evidente già dall’esecuzione di Don’t Know, tra i suoi primi lavori (e già allora era accompagnata dalla chitarra di Gil Dor). Ma non canta solo canzoni sue Noa: forse precede il 2000 il suo amore per Napoli, quando conobbe il calore della folla in Piazza Plebiscito, e se tra i compositori contemporanei ha avuto modo di apprezzare da musicista qual è Pino Daniele, è ai classici creati per quella lingua che ha fatto riferimento nel corso del concerto senese eseguendo Santa Lucia luntana ed altri brani, anche tratti dal folclore. Data infatti al 2011 il suo album Noapolis, e racconta al pubblico che a suo avviso ci sono contatti evidenti tra napoletani ed ebrei, la capacità di superare la sventura tramite l’umorismo, per esempio. Non a caso tra le numerose onorificenze conseguite per motivi artistici ed umanitari c’è quella di Cavaliere dell’ordine della stella d’Italia. Grande entusiamo nel corso del concerto ha riscosso l’esecuzione del brano di Nicola Piovani dalla colonna sonora di La vita è bella, Beautiful That Way. E italiani sono i componenti dello straordinario quartetto d’archi che la accompagna, applauditissimo, Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Marrone alla viola, Antonio di Francia al violoncello. Fondamentale il loro apporto nell’esecuzione di alcuni brani tratti da Letters to Bach, una produzione di Quincy Jones del 2019, dove ha voluto aggiungere i suoi testi in inglese e in ebraico. Ciò che rende unica Noa è questo suo essere, per le note ragioni, a suo agio nella cultura musicale americana e nella mediterranea, così variegata e pure conflittuale, non per caso il suo accompagnarsi con le percussioni su strumenti antichi è così naturale, lieve, per la prima volta abbiamo notato che gli angeli reggicandelabro in realtà stanno danzando, lo dice l’ondeggiare delle loro vesti, come danzava David, rappresentato proprio su questo pavimento con la sua cetra.
Annamaria Pellegrini