venerdì, 29 marzo, 2024
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LAZARUS – uno spettacolo di Valter Malosti

"Lazarus", uno spettacolo di Valter Malosti "Lazarus", uno spettacolo di Valter Malosti

di David Bowie e Enda Walsh
ispirato a The Man Who Fell to Earth (L’Uomo Che Cadde Sulla Terra) di Walter Tevis
versione italiana Valter Malosti
uno spettacolo di Valter Malosti
con Manuel Agnelli, Casadilego, Michela Lucenti, Dario Battaglia
e con Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Noemi Grasso, Maria Lombardo
Giulia Mazzarino, Camilla Nigro, Isacco Venturini
la band (in o.a.)
Laura Agnusdei sax tenore e sax baritono | Jacopo Battaglia batteria | Ramon Moro tromba e flicorno
Amedeo Perri tastiere e synth | Giacomo “ROST” Rossetti basso | Stefano Pilia chitarra | Paolo Spaccamonti chitarra
Roma – Teatro Argentina dal 12 al 23 aprile 2023

www.Sipario.it, 24 aprile 2023

7 dicembre 2015, New York Theatre Workshop di Manhattan: va in scena la prima assoluta dell’ultimo spettacolo scritto da David Bowie insieme con Enda Walsh: Lazarus: la storia di un uomo che, venuto da un altro pianeta, estraneo alla terra e al resto del genere umano formato da individui corrotti, malati, assassini, serial killer, insoddisfatti, tiranneggiati, s’innamora di una donna che probabilmente altri non è che la proiezione di un suo forte desiderio di purezza, riscatto, riconquista di una dignità perduta e che desidera riconquistare. Quest’uomo risponde al nome di Newton, che da migrante interstellare eccolo rinchiuso in uno spazio claustrofobico dove si avvicendano forse fantasmi, forse allucinazioni.

Nemmeno un mese dopo, il 10 gennaio 2016, i media di tutto il mondo annunciavano la scomparsa di David Bowie in seguito a una lunga malattia. Quella del 7 dicembre 2015 con Lazarus, fu la sua ultima apparizione pubblica. Evento che ebbe qualcosa di profetico. E i suoi fan sanno benissimo quanto Bowie amasse gli aspetti misterici ed esoterici della vita umana.

Lazarus, insieme con l’ultimo album Blackstar, possono considerarsi i suoi testamenti creativi. Nel primo, soprattutto, tornano gli aspetti poetici degli inizi di Bowie. Ma, in particolare, una caratteristica che è sempre stata la sua firma vera e propria: un’attenzione per lo spettacolo come opera d’arte totale, dove musica e recitazione arrivano ad unirsi fino quasi a confondersi, diventando l’una il naturale completamento dell’altra.

Sin dai primissimi lavori, difatti, David Bowie non ha mai concepito la scrittura di un brano musicale come un’arte a sé, ma sempre come una componente che deve far sviluppare un senso di totalità dello spettacolo. Così facendo, gli venne facile esprimere ciò che percepiva dei tempi vissuti, le sue visioni, le sue paure, le sue speranze.

Riprendendo la storia dell’Uomo che cadde sulla terra, film di Roeg che lo vide protagonista, con Lazarus Bowie cerca di capire quali sono i fantasmi che ossessionano la nostra società. Il bello di quest’opera consiste nel non ricercare, ad ogni costo, soluzioni né di offrire morali. Più che altro, un affresco: un affresco distante dai canoni realistici, visionario ma non fantascientifico, alchemico si può dire.

La versione italiana di Lazarus curata da Valter Malosti e andata in scena all’Argentina di Roma con protagonista Manuel Agnelli nei panni del viaggiatore interstellare Newton, è stata buona perché ha saputo rispecchiare lo spirito artistico di David Bowie senza cedere alla facile tentazione di imitare il suo autore. Tranne che per la coloritura vocale di Agnelli che ricordava quella dell’autore di Heroes (brano, per altro, presente in Lazarus come sua naturale conclusione), ci siamo trovati di fronte ad uno spettacolo realizzato in modo originale. Più che un omaggio, uno show ispirato a David Bowie.

Caratteristica che ha regalato a questo Lazarus il sincero e caloroso applauso del pubblico dell’Argentina di Roma. 

Pierluigi Pietricola

Ultima modifica il Martedì, 25 Aprile 2023 18:38

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