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LIGHTHOUSE (THE) - regia Andrew Steggall

The Lighthouse The Lighthouse Regia Andrew Steggall

di Peter Maxwell Davies
regia: Andrew Steggall
scene e costumi: Jon Bausor
con Sean Clayton, Paul Carey Jones e Paul Keogan
Young Janacek Philharmonic diretta da Paul MacAlindin
Montepulciano, Teatro Poliziano, 29 e 30 luglio 2007

Avvenire, 2 agosto 2007
Davies intriga l'Italia con un'opera thriller

Successo a Montepulciano per «The Lighthouse» capolavoro del grande compositore inglese, allievo di Petrassi

Ai patiti delle ricorrenze potrebbe interessare che Peter Maxwell Davies, forse il massimo compositore inglese vivente, compie quest'anno il mezzo secolo da quando venne per la prima volta in Italia. Nel 1957 era un promettente ventitreenne e grazie a una borsa di studio arrivò a Roma, dove sarebbe rimasto a lungo alla scuola di Goffredo Petrassi che considera ancora il suo "vero" maestro. Ha imparato da lui a far convivere il linguaggio dell'avanguardia con echi lontani della musica in modo eclettico. Non ha ereditato nulla invece del carattere umorale di Petrassi: tanto il maestro era scontroso e chiuso, quanto l'allievo è comunicativo e cordiale. Oltre all'eclettismo, lo caratterizza la passione per il mare che rappresenta per lui sia un'autentica scelta di vita (ha fissa dimora nelle isole al largo della costa scozzese) sia una fonte di ispirazione musicale. E il mare, le sue impennate e i suoi misteriosi silenzi, sono arrivati insieme a lui a Montepulciano, dove il Cantiere Internazionale d'Arte ha messo in scena The Lighthouse (Il faro), il suo capolavoro, rappresentato in Italia una sola volta, l'anno della composizione (1980). A metà strada fra il giallo psicologico e il dramma metafisico, l'operina racconta la scomparsa dei tre guardiani di un faro delle isole Ebridi. Il faro continua a funzionare, ma è deserto. Inutilmente i tre ufficiali inviati sul posto per una inchiesta, cercano di venire a capo della vicenda. Maxwell Davies, autore anche del libretto, sembra compiacersi del mistero e non tenta neppure di svelarlo, assecondato da una musica che rimane nel vago e pare quasi inutile, anche se ha momenti affascinanti, tanto è lontana da atmosfere e descrizioni.
Neppure un dubbio, in cambio, sulla bravura degli interpreti. Soprattutto il regista Andrew Steggall e lo scenografo Jon Bausor: nelle loro mani l'opera pareva un film, proprio un giallo senza vie d'uscita. La Young Janacek Philharmonic, diretta da Paul MacAlindin, ha realizzato egregiamente la complessa partitura. E ancor più bravi i tre ufficiali: il tenore Sean Clayton, il baritono Paul Carey Jones e il basso Paul Keogan.

Virgilio Celletti

Ultima modifica il Lunedì, 22 Luglio 2013 10:28
La Redazione

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