mercoledì, 25 giugno, 2025
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MAMMA MIA! - regia Phyllida Lloyd

"Mamma Mia!", regia Phyllida Lloyd "Mamma Mia!", regia Phyllida Lloyd

libretto di Catherine Johnson
regia di Phyllida Lloyd
coreografie di Anthony Van Laast
con Ellie Kingdon, Farirayi Garaba, Freya Humberstone, Sarah Earnshaw, Nicky Swift, Steph Parry, George Maddison, Elliot Baker-Costello, Jonathan Cordin, Stuart Reid, Bob Harms, Richard Standing, William Hazell, James Brice, Nicola Bryan, Ryan Ebbrell, Ashleigh Jones, Robert Knight, Kci Lee, Grace May, Rachel Oates, Ebony Roy-Palmer, Nathen Scott, Megan Speirs, Owen Stringer, Richard Vorster, Amelia Walker, Ellie-Rose Walker, Lucy Walsham, Jack Warren
scene di Mark Thompson
costumi di Mark Thompson
musiche di Benny Andersson, Björn Ulvaeus
con alcune canzoni di Stig Anderson
supervisione musicale, materiale aggiuntivo e arrangiamenti di Martin Koch
luci di Howard Harrison
produzione: Judy Craymer, Richard East e Björn Ulvaeus per Littlestar
in associazione con Universal e NGM
SPETTACOLO IN LINGUA ORIGINALE CON SOPRATITOLI IN ITALIANO
evento organizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
in coorganizzazione con il Comune di Trieste
In scena a Milano, TAM – Teatro Arcimboldi, dal 30 aprile all’11 maggio 2025

www.Sipario.it, 10 maggio 2025

Il Teatro Arcimboldi di Milano continua a ospitare produzioni internazionali, e stavolta tocca alla produzione del musical Mamma mia!, con le famosissime hit degli ABBA suonate dal vivo dall’orchestra, diretta dal maestro Carlton Edwards in occasione della première milanese.

Il cast è formato da un ensemble di talento, che porta sul palco coreografie divertenti e di grande impatto, come quella della canzone Voulez vous. In particolare, durante l’addio al nubilato e al celibato, troviamo scene corali di sole donne, capitanate dalle due amiche più strette della sposa, ovvero Ali e Lisa, interpretate rispettivamente da Farirayi Garaba e Freya Humberstone, e di soli uomini, guidati da Eddie e Pepper, nei cui panni troviamo Jonathan Cordin e Elliott Baker-Costello. A quest’ultimo va una menzione particolare per lo sbalorditivo assolo di danza in cui si cimenta durante Does your mother know. Sarah Earnshaw e Nicky Swift sono impeccabili nel ruolo di Tanya e della sua compare Rosie, poiché incantano il pubblico con perfette armonizzazioni nel brano Chiquitita e lo divertono con siparietti spiritosi. Il giovane Sky è portato in scena da George Maddison, che ne mette in risalto il lato romantico e deciso, nonostante i suoi vent’anni. I tre “padri” che portano scompiglio nella vita delle due protagoniste formano un gruppetto insolito, ma allo stesso tempo ben bilanciato. Il Bill Austin di Bob Harms è un uomo che ha deciso di vivere la sua vita in libertà, senza dare conto a niente e nessuno e senza avere legami stabili… Forse! L’Harry Bright di Stuart Reid è un musicista che ha messo la testa a posto e ha trovato un amore che non si aspettava. Il Sam Carmichael di Richard Standing è invece un architetto, separato e con due figli, anche se ha sempre sognato di ritrovare Donna e costruire e gestire una locanda insieme a lei. Tutti e tre, nonostante il diverso stile di vita e i diversi piani per il futuro, sono pronti a riconoscere e a diventare padri di Sophie, e le voci degli attori si amalgamano bene tra loro, come dimostrato dal brano Thank you for the music, cantato insieme alla presunta figlia. Il ruolo di Donna Sheridan è affidato a Steph Parry, che ne evidenzia la simpatia e la sensibilità. Tuttavia, a livello canoro, non ho trovato la grinta che mi sarei aspettata da una madre che se l’è sempre cavata da sola, persino nel crescere una bambina. Sophie è interpretata da Ellie Kingdon, la cui vocalità potente, al contrario, è già assai matura per una giovane ventenne (tant’è che nel duetto di Slipping through my fingers le voci di mamma e figlia non vengono valorizzate). La sua Sophie è di certo una ragazza grintosa e determinata, che alla fine capirà che la scelta migliore è godersi la sua gioventù.

La scenografia è semplice ed essenziale: sul palco ci sono solo le pareti della taverna, che all’occorrenza vengono ruotate per spostare l’azione dall’interno all’esterno, e viceversa. Ciò che la arricchisce è l’uso sapiente delle luci e lo stesso cast, con i suoi costumi colorati e le coreografie coinvolgenti. L’atmosfera, insomma, catapulta gli spettatori sull’isola, con i muri bianchi tipici della Grecia e lo sfondo azzurro come il Mar Mediterraneo. Le canzoni sono i successi più iconici degli Abba: oltre a quelle già citate, troviamo anche l’intimo brano di Sophie I have a dream, che apre e chiude lo spettacolo; il toccante pezzo di Donna Slipping through my fingers, una dedica ai figli che crescono e che vanno per la loro strada; la dolorosa separazione di Sam da Donna con Knowing me, knowing you. Sul finale, la platea non può far altro che alzarsi e scatenarsi sulle note delle tre hit di chiusura, ovvero Mamma mia, Dancing queen e Waterloo.

In conclusione, Mamma mia! è un musical che non perde mai il suo fascino, e la messa in scena in inglese è di certo un ottimo modo per godere delle canzoni in lingua originale, oltre che per assistere a una performance di alto livello. Merita sicuramente di essere visto!

Simona Zanoni

Ultima modifica il Sabato, 24 Maggio 2025 09:23

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