regia e testo Elia Paghera
produttore esecutivo e vocal coach Luca Stefana
direttore musicale Davide Rosa
coreografie Simone Bonatti
assistente coreografo Jennifer Bonatti
luci Mario Inselvini
disegno scene Gabriele D’Amico
PERSONAGGI E INTERPRETI
Mozart MATTIA CAVALLARI
Salieri ENRICO FRIGO
Aloysia ELISA BORSOI
Constanze ANNA BONASSI
Leopold ALESSANDRO ZANASI
In scena a Milano, Teatro Nazionale, il 31 maggio 2025
Lo spettacolo Mozart 2.0 ripercorre le tappe fondamentali della vita del compositore attualizzandole ai giorni nostri. Mozart è infatti un ragazzo di talento, ma è necessario fare in modo che sfondi e che venga apprezzato. Ed ecco quindi il mondo musicale di oggi, fatto di featuring e collaborazioni, etichette discografiche e manager, reel e video sui social che possono impennare o far crollare la reputazione di un personaggio pubblico in un batter d’occhio. Una band di quattro elementi accompagna lo spettacolo con musica dal vivo, mentre il corpo di ballo incanta con coreografie, acrobazie che prevedono l’utilizzo di attrezzi come cerchi, nastri e palle ed esibizioni complesse, come ad esempio quella di tessuti aerei. Le figure che compaiono nella vita del compositore sono proprio coloro che sono state accanto a Mozart. Alessandro Zanasi interpreta Leopold, il padre del giovane prodigio. Egli porta in scena un uomo disposto a tutto pur di permettere a suo figlio di esprimersi con la sua musica e vivere di quello. È molto protettivo, a volte troppo, e finisce per approfittare del rispetto che Wolfgang prova per lui per fargli fare ciò che vuole… Anche se questo non è sempre la cosa più giusta. Anna Bonassi è Constanze, la ragazza che ruba il cuore del compositore già dal primo sguardo. Constanze è una cantante dotata e un’adolescente dolce ma anche docile, soggiogata dall’autorità della sorella Aloysia, nei cui panni troviamo Elisa Borsoi. Come Leopold, sa esattamente dove vuole arrivare, è ambiziosa ed è disposta a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, compreso ferire sua sorella. Wolfgang, dal canto suo, è spinto dalla passione e dal suo talento per la musica: l’unica sua aspirazione è pubblicare i suoi brani per potersi esprimere e farsi ascoltare. Tra le due famiglie, pertanto, troviamo analogie che le rendono quasi speculari, poiché i due adulti (Leopold e Aloysia) sfruttano la loro influenza sui due giovani (Wolfgang e Constanze) per cercare di ottenere ciò che vogliono. Nel mezzo di questa faida si colloca Salieri, ed Enrico Frigo ne porta sul palco la dualità e la contraddizione. Da un lato, stima tantissimo Mozart e gli si avvicina a tal punto da diventare il suo migliore amico; dall’altro, vuole avere successo e il suo collega-rivale lo oscura con la sua bravura fuori dal comune, e perciò arriva a ideare un piano per affossarlo. A livello vocale, tutti gli interpreti sono preparatissimi e in grado di affrontare esibizioni complesse e articolate, ma in alcuni momenti queste risultano quasi esagerate, come a voler evidenziare a tutti i costi i punti di forza dei cantanti. Lo stesso vale per i costumi e le coreografie, che, sempre a tratti, “osano troppo”. Le canzoni, riprese e rielaborate dal musical Mozart Opera Rock, sono perfezionabili per quanto concerne i testi, ma di certo hanno un bel ritmo, incalzante e molto rock, che entusiasma la platea. La scenografia è semplice ma efficace, poiché permette di dare maggiore rilevanza all’uno o all’altro personaggio in base alla situazione. In sostanza, Mozart 2.0 è uno spettacolo un po’ acerbo, ma ha un grande potenziale. L’idea del regista Elia Paghera è davvero interessante, soprattutto ai giorni nostri in cui il settore musicale con le sue contraddizioni è un argomento fortemente dibattuto. Può diventare un ottimo prodotto per omaggiare uno dei più noti compositori della storia e, allo stesso tempo, portare a una riflessione su quelli che sono i punti critici dell’industria musicale odierna. Simona Zanoni