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Il pubblico prevalentemente anglofono che ha lasciato il Chigiana Art Café per salire alla sala dei Concerti del Palazzo per il Maestro Series ha potuto apprezzare, come noi, un evento variegato, gradevolissimo, perfetto per concludere la serata, come si può evincere già dalla lettura della locandina. I due interpreti, la soprano Maria Luigia Borsi e Chris Turner, baritono, hanno infatti eseguito repertori diversi, quelli che caratterizzano le loro carriere: Maria Luigia Borsi, soprano, cresciuta in Toscana poi negli Stati Uniti con la sua famiglia, ha portato un repertorio prevalentemente pucciniano, famoso ed apprezzatissimo, cogliendo fior da fiore non solo di brani operistici del maestro lucchese, ma anche rarità del nostro che le sono care, mentre Chris Turner, specializzato in musica sacra e didattica musicale, ha stupito con un repertorio poco conosciuto da noi, ma forse più da una parte del pubblico, che dopo il compositore novecentesco italiano Stefano Donaudy ha potuto apprezzare l’ ottocentesco Stephen Foster e, per tornare al Novecento, Into the night di Clara Edwards e When I have sun My Songs (siamo negli anni trenta del ‘900).

Maria Luigia Borsi, che vanta fama internazionale diretta dai più famosi Maestri, ha dimostrato infine la duttilità della sua magnifica voce, e di un’interpretazione insuperabile, nel Summertime da Porgy and Bess di Gershwin: ci ha fatto sperare di vederla interprete di quest’opera, nella quale dimostra la capacità di aderire anche ad un mondo espressivo così diverso, e ormai suo. Nel bis mozartiano i due interpreti  hanno fatto emergere affiatamento e senso dell’umorismo, sottolineando il tono amabile e la leggerezza, per dirla con Calvino, che solo una grande preparazione può dare. Come quella di Antonio Artese, non solo musicista e pianista dal tocco magico, a Siena protagonista col suo Chigiana Global Academy Programs per il quinto anno della Primavera Chigiana. 

Annamaria Pellegrini