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MESSA DA REQUIEM DI VERDI - direttore Fabio Luisi

Direttore Fabio Luisi Direttore Fabio Luisi

direttore Fabio Luisi
soprano Maria Josè Siri
mezzosoprano Daniela Barcellona
tenore Giorgio Berrugi
basso Andrea Mastroni
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Messa da requiem di Verdi
Genova, Teatro Carlo Felice – 27 ottobre 2013

www.Sipario.it, 28 ottobre 2013

Si è voluto dedicare alle vittime di Lampedusa il concerto inaugurale della Stagione Sinfonica al Carlo Felice, che ieri, 27 ottobre 2013, per il bicentenario verdiano aveva in programma la "Messa da Requiem" del compositore di Busseto.
Chi conosce bene la partitura di questa straordinaria opera sa che Verdi, anche se l'aveva chiamata Messa da requiem, era tranquillamente consapevole che quella non era musica liturgica, lui che di religioso aveva poco, laico verace fino al midollo. Ma il suo pensiero alla morte c'era, come del resto è in ognuno di noi, credente o meno, e la morte di Alessandro Manzoni fu il giusto motivo per esprimerlo nonchè "santificare" l'autore dei Promessi Sposi. In questa partitura scaturisce così un'alternanza tra movimenti corali di massa mastodontici e momenti meditativi e riflessivi, dove le voci soliste e le parti strumentali sembrano descrivere l'anima del musicista che riflette sull'ignoto in un atmosfera metafisica. Quando la Messa da Requiem fu eseguita la prima volta a Milano il 22 maggio 1874 in occasione del primo anniversario dalla morte del Manzoni fu scelta la chiesa di San Marco, la più grande a disposizione dopo il Duomo di Milano, ma l'acustica dell'edificio che è conosciuta oggi per essere pessima, consigliò dopo il debutto di spostarsi al Teatro alla Scala dove finalmente fu apprezzata nel suo pieno valore. Il Carlo Felice di Genova, invece, per fortuna, è noto per la sua splendida acustica e ieri il capolavoro verdiano è venuto fuori in tutta la sua bellezza e potenza. Questo grazie anche alla direzione di Fabio Luisi, Direttore principale al Metropolitan, recentemente premiato all'Abbiati dall'Associazione critici musicali italiani quale miglior bacchetta dell'anno, e ad oggi in corsa per entrare nel tempio della lirica italiana, la Scala. Luisi sa guidare Coro e Orchestra nelle insidie della partitura, dai pianissimi ai fortissimi, con una cura e una diligenza uniche, riuscendo a scavare nell'anima di Verdi. L'esecuzione ottiene così la perfezione musicale, nessuna sbavatura, senza tralasciare il trasporto emotivo. Il Coro (diretto dal Maestro Patrizia Priarone) e l'orchestra sono in forma smagliante e concedono al pubblico un'ottima prova della loro professionalità. Nelle parti vocali solistiche erano impegnati il soprano Maria Josè Siri, il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Giorgio Berrugi e il basso Andrea Mastroni. Maria Josè Siri, ha voce di qualità, di bel timbro morbido e naturalmente dotata di armonici, ma la linea di canto in certi passaggi non riesce sempre bene, soprattutto nei piani e nei filati, che risultano talvolta sovrastati dall'orchestra. Daniela Barcellona è una grande professionista e lo dimostra anche in questa esibizione. Le qualità di belcantista del mezzo soprano triestino, le permettono di ottenere risultati di altissimo livello soprattutto nel registro più acuto. Giorgio Berrugi, dà buona prova della sua vocalità interpretando con trasporto e devozione, facendo sapiente uso dei filati e poggiando bene gli acuti. Il milanese Andrea Mastroni, con un curriculum di prestigio, già apprezzato a Genova in Romeo e Juliette e in Macbeth, dimostra anche qui la sua musicalità e bella linea di canto in cui emerge la sua vocalità importante.
Ma la star della serata resta lui, il "nostro" Fabio Luisi, genovese doc, riservato come ogni nativo della Superba, è amatissimo dai suoi concittadini e da tutti gli orchestrali con cui ha saputo instaurare un rapporto stretto sia dal punto di vista professionale che umano. Tanti applausi alla fine e ripetute chiamate sul podio per il direttore e i solisti. Nessun bis, purtroppo.

Francesca Camponero

Ultima modifica il Lunedì, 04 Novembre 2013 09:27

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