Con Antonio Bossone, Luigi Buonomo, Cecilia Laca, Luca Signorini
Programma
Dmitri Shostakovich
Quartetto per archi n. 8 in do minore, op. 110
Ludwig van Beethoven
Quartetto n°4 in Do minore dall’op.18
Direttore musicale di palco Maurizio Agostini
Direttore di scena Paola Greco
Direttore di palco Salvatore Giannini
Registrato dal vivo il 22 novembre 2020
Disponibile online sul sito del Teatro di San Carlo dal 26 marzo al 2 aprile 2021 tramite biglietto
«Dove le parole non arrivano, la musica parla». Diceva così il grande compositore Ludwig van Beethoven, peraltro protagonista in questo alternarsi di note e colori musicali, dalle sfumature di ogni genere. Ed è proprio vero, le parole non sempre riescono a comunicare tutti i sentimenti che abbiamo dentro e che vorremmo portare all’esterno. Ma la musica, con le sue note, le emozioni che provoca e le reazioni che suscita, riesce sempre a far sì che dall’anima venga fuori la bellezza dei sentimenti e delle sensazioni. E che le connessioni tra chi suona e chi ascolta, si diffondano attraverso le vibrazioni che nell’aria i propagano da ogni strumento come cerchi concentrici. Proprio come accade in questo quartetto d’archi: violoncello, violini e viola che sembrano dialogare e rispondersi l’un l’altro, ma anche “parlare” insieme, comunicare arrivando dritti al cuore. Una qualità artistica e professionale, che attraversa i tempi musicali, dal più pacato fino all’allegro. La levatura di questi compositori, si sposa con la loro storia che vede ad esempio Dmitri Shostakovich alla fine degli anni Cinquanta dello scorso secolo, il Novecento, essere già uno dei più grandi scrittori e creatori di musica della Russia, nonostante il regime, raccolta l’eredità dell’ormai scomparso Stalin, lo avesse messo da parte all’interno del suo stesso paese. Ad ogni modo, le note sono rese in maniera impeccabile da questi musicisti, Antonio Bossone, Luigi Buonomo, Cecilia Laca e Luca Signorini, che scaldano il cuore con i loro strumenti musicali. Difficile è osservare la magnifica ambientazione del Teatro di San Carlo di Napoli dall’altro lato di uno schermo e non poter apprezzare e godere appieno di questi pezzi dal vivo, a pochi metri dai loro esecutori, ma ad essere fuor di dubbio sono sicuramente la bravura e la componente comunicativa che si trasmette nonostante la distanza. Il biglietto davvero minimo, permette di fruire di questo spettacolo per una settimana a partire dal noleggio, fino alla sua ultima data, del 2 aprile 2021.
Francesca Myriam Chiatto