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PASOLINI, il suono, il verso, il canto – progetto musicale di Alessandro Solbiati

"PASOLINI, il suono, il verso, il canto", progetto musicale di Alessandro Solbiati "PASOLINI, il suono, il verso, il canto", progetto musicale di Alessandro Solbiati

“soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…”
progetto musicale di ALESSANDRO SOLBIATI
musiche di A. Solbiati, J.S. Bach, canti tradizionali
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
LAURA CATRANI voce cantante
FABIO ZULLI voce recitante
Prima esecuzione assoluta
Palazzo Chigi-Saracini Salone dei Concerti 2 novembre 2022

www.Sipario.it, 14 novembre 2022

Doveva assolutamente essere il 2 di novembre, data che quarantasette anni fa vide la morte di Pierpaolo Pasolini, quella scelta per il debutto di questa azione scenica a lui dedicata, anche se questo è l’anno centenario della sua nascita. Alessandro Solbiati e la Chigiana hanno voluto ripensare a lui in maniera intima, una veglia tra amici che parlano di qualcuno a loro caro. Un modo sommesso di celebrare lo scomparso che non usa quasi più…
Tanto che Alessandro Solbiati incomincia il dialogo coi convenuti dicendosi emozionato anche perché questo è il luogo dove, nel 1978, è stata eseguita la sua prima creazione musicale, a conclusione del corso chigiano. Tanto che il focus prescelto è su Pasolini poeta, certo il più misconosciuto tra i suoi talenti, ed il più anomalo per quell’epoca, caratterizzato com’è da un intimismo quasi crepuscolare. Basti pensare che Pasolini, qui interpretato da Fabio Zulli, che si muove tra i presenti recitandone i versi, comincia a raccontare di se’ partendo dal concetto di anima: la sua anima era nel luogo dove si attende qualcuno che ci porti alla vita, e a vivere il poeta fu costretto da sua madre, ma portò, come dice, sempre in se’ la sofferenza delle proprie contraddizioni, una lacerazione costante che gli fa desiderare la morte. Al verso si accompagna il suono, nell’incisiva interpretazione di Maria Grazia Bellocchio al pianoforte. Oltre alle musiche composte da Alessandro Solbiati, tre interludi pianistici alternati a tre brani composti per l’occasione, dove il suono sottolinea il verso, nel corso del concerto sono stati eseguiti due brani di Bach particolarmente amati dal poeta, una rivisitazione per pianoforte della Sarabande dalla V Suite per violoncello solo, che come accade sempre in Bach, variando lo strumento non perde niente della straordinaria bellezza che la contraddistingue, e l’aria Erbarme dich dalla Matthaus – Passion: e qui è stata essenziale la voce cantante, Laura Catrani, che ancora una volta conferma le sue capacità vocali e di interprete, con la stessa pregnanza con la quale si impadronisce della toccante espressività dei canti popolari friulani, cantando l’essenza della madre che culla il proprio piccolo e della stessa Madre Terra. Il sobrio abito nero che rivive con grazia antica l’idea del lutto è il tocco estetico che fa dell’interprete il personaggio.
Altri due appuntamenti si affiancano a questo progetto di triduo pasoliniano, e seppur meno articolati non sono meno intriganti: Pasolini Soundscapes, Simone Vallerotonda che da lungo tempo ha dedicato la sua arte al poeta con i suoni del liuto è affiancato dal musicologo Roberto Calabretto, e una musica di diversa attualità nell’appuntamento L Y R A in memoria di P. P. P. con il pianoforte di Roberto Battaglia e la voce di Elsa Martin.

Annamaria Pellegrini

Ultima modifica il Domenica, 20 Novembre 2022 09:32

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